La serie Chernobyl sdogana l'idiozia: centinaia di influencer di Instagram sul luogo del disastro

Lo stesso creatore della serie, Craig Mazin, ha dovuto raccomandare ai fan di mostrare rispetto per la morte di oltre 4000 persone in 80 anni a causa delle radiazioni

Un influencer a Chernobyl
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13 Giugno 2019 - 20.04


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All’idiozia umana non c’è davvero mai fine, specie quando ci si mette Instagram di mezzo. La Hbo ha rilasciato da poco la serie Chernobyl, ideata da Craig Mazin, che racconta in sei episodi il tremendo disastro nucleare del 26 aprile 1986, ancora oggi insieme a Fukushima in Giappone nel 2011 la più grave catastrofe creata dall’uomo in tutta la sua storia. 
La serie, che narra il disastro e le sue terribile conseguenze, sta ricevendo ottime critiche ed è effettivamente un piccolo gioiello della serialità americana. Ma le conseguenze non erano immaginabili nemmeno dal creatore, che su twitter si è visto costretto a sgridare i centinaia di influencer di Instagram che si stanno recando in massa a Pripyat, la cittadina intorno alla centrale nucleare, tornata visitabile da 8 anni, per scattarsi dei selfie sul luogo del disastro.
Ancora oggi, le conseguenze del disastro di Chernobyl non sono quantificabili. Quel che si sa è che morirono per diretta esposizione alle radiazioni 65 persone e si stimano almeno 4000 casi di tumore, la maggior parte su bambini e adolescenti. È quindi veramente scandaloso che centinaia di giovani idioti non mostrino alcun rispetto per una tragedia di immani dimensioni che, come la serie mostra – o ha cercato di mostrare – ha significato un punto di svolta nel rapporto tra l’uomo e il nucleare. L’episodio ricorda le rimostranze del museo di Auschwitz, che ha dovuto sgridare i turisti che continuavano a farsi fotografie divertenti nei campi di sterminio.

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