Chi non l’avesse sentito a Radio1, ecco quel che ha raccontato Salvatore Silvano Nigro a proposito di come era fatto Andrea Camilleri. Nigro, scrittore e letterato, era probabilmente la persona più vicina a Camilleri. Il suo aneddoto:
Teatro Greco di Siracusa pieno all’inverosimile per Tiresia, portato in scena dallo scrittore. Alla fine di una serata di grande emozione e irripetibile, per Camilleri è un’ovazione. Nel pubblico c’è un ragazzino di 11, 12 anni, cieco. Felice di aver vissuto quell’evento. Conosce Camilleri perchè glielo leggono gli amici, i familiari. Chiede a Salvatore Nigro di potersi avvicinare allo scrittore, di conoscere Camilleri. Nigro ci prova, ma la ressa è tanta, non ci riesce. Alla fine Nigro lascia però a Camilleri il nome e il numero telefonico della famiglia del bambino. Il giorno successivo lo scrittore chiama il ragazzino e resta con lui al telefono per due ore, parlando della vita e del futuro, probabilmente di come si possa vedere tanto pur non avendo la vista. Alla fine, lo invita a casa. Lì il magico incontro, con Camilleri che regala al piccolo “u cuntu” della vita.
O. Dis.