Scorta a Liliana Segre, l'Osservatore Romano: "L'Italia è malata del cancro del razzismo"

Il giornale del Vaticano: "Che una signora di quasi 90 anni sopravvissuta ad Auschwitz sia costretta, nel 2019, a vivere sotto scorta, è una sconfitta per tutta l'Italia"

Liliana Segre con la scorta
Liliana Segre con la scorta
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18 Novembre 2019 - 17.42


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L’Osservatore Romano ha amaremente commentato la storia di Liliana Segre e della scorta che le è stata affidata a causa delle continue minacce ricevute, definendola ‘una triste vicenda’ e ‘una sconfitta pesante, spia di una profonda debolezza’ dello Stato. 
“Le forme striscianti di razzismo, figlie di una grandezza presunta, e di indifferenza di fronte alle sofferenze altrui sono uno schiaffo alla dignità di ogni uomo” scrive il giornale del Vaticano, che continua: “c’è un mondo che va rieducato e non sbaglia chi afferma che c’è un’emergenza in Italia: la maleducazione/ineducazione (altro che i migranti/profughi). Una sorta di malattia contagiosa che sta portando il Paese verso lidi impensabili fino pochi anni fa. Un cancro che se non fermiamo ora, rischia di diventare una metastasi inguaribile”.
“Ognuno si sente libero di poter dire qualsiasi cosa senza nessun ritegno o vergogna” e allora occorre che tutti gli attori sociali si riuniscano “nell’edificare una diga che possa fermare questa frana melmosa che sta sporcando e annegando il buon vivere”.

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