È sicuramente una delle parole più sentita in queste ore di emergenza, ma cosa è di preciso il ‘tampone’? Il nome completo è ‘tampone faringeo’, ed è un test che permette di analizzare campione di mucosa della faringe: si raccoglie il campione dal cavo orale e lì si cercano le particelle del virus.
Nella forma, il tampone faringeo è simile a un cotton fioc, una sorta di bastoncino con un’estremità ricoperta di cotone. Per poter analizzare la mucosa, il tampone viene introdotto nel cavo orale del paziente. Non si tratta di un esame lungo, né doloroso: in pochi secondi muco e saliva vengono prelevati e la percezione è al massimo di un lieve fastidio.
Raccolto il materiale genetico, il tampone viene immediatamente immerso in un gel e inviato in uno dei laboratori specializzati per la ricerca del coronavirus: all’ospedale Spallanzani di Roma, al Sacco di Milano o al San Matteo di Pavia. Qui i tecnici analizzano il campione per cercare eventuali porzioni di codice genetico del coronavirus. Se l’esito del test è positivo, il protocollo prevede una seconda verifica che può confermare in modo definitivo il contagio
Coronavirus, cos'è e come funziona il tampone faringeo
Di forma simile a un cotton-fioc, il tampone faringeo viene inserito in bocca fino alla faringe (la parte superiore) per prelevare un campione di muco e saliva in cui poi si cercano tracce del virus
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globalist Modifica articolo
26 Febbraio 2020 - 09.34
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