I condizionatori aumentano il rischio di contagio? La risposta di alcuni studi

Sebbene il virus si possa trovare nell'aria in forma di aerosol, i condizionatori favoriscono il ricambio d'aria e quindi diminuiscono il rischio di contagio

Condizionatore
Condizionatore
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

13 Aprile 2020 - 14.28


ATF AMP

Il caldo comincia già a farsi sentire e in vista dell’arrivo dell’estate molti si stanno chiedendo se l’aria condizionata può essere usata senza problemi o se può rappresentare una fonte di contagio da coronavirus. 
Sul tema della trasmissione del virus per via aerea l’Oms assicura, basandosi su degli studi fatti in Cina, che il virus non viaggia nell’area estera da solo ma viene trasportato tramite goccioline emessa da una persona infetta che tossisce o tossisce. Le goccioline pesanti cadono a terra quasi subito dopo l’emissione e quelle leggere, chiamate aerosol, viaggiando in una specie di nuvola gassosa possono, a seconda delle circostanze, essere trasportate più a lungo e a maggior distanza (diversi metri) ma poi evaporano.
In realtà, quindi, il rischio di essere contagiati rimanendo a lungo in una stanza dove è presente il virus in forma di aerosol è concreto. Ma i condizionatori, che funzionano prelevando aria dall’estero, favoriscono il ricambio d’aria e quindi aiuterebbero a diminuire il rischio di contagio. Alcuni studi (svolti però nelle stanze d’ospedale dove erano ricoverati pazienti infetti) hanno dimostrato che alcune piccole quantità di virus possono trovarsi nelle bocche delle prese d’aria, ma non nell’aria della stanza. Il consiglio quindi è quello di favorire il ricambio d’aria il più spesso possibile. 

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version