L’andrologo Carlo Foresta dell’Università di Padova ne è convinto: le intrinseche differenze ormonali tra i generi rendono gli uomini più vulnerabili al Covid-19 delle donne, come ormai dimostra l’evidenza dei casi in tutto il mondo. “Sono convinto che sarebbe opportuno adottare un trattamento differente tra uomini e donne per battere il virus” dice Foresta.
Nel corso del seminario via web sul ‘Sistema endocrino-riproduttivo e Covid-19 che si è tenuto oggi, si è discusso molto sulle attuali conoscenze relative ai meccanismi attraverso i quali il Sars-CoV-2 presenta manifestazioni cliniche di diversa gravità e frequenza nei sessi, e di come queste possano indicare nuove e mirate strategie farmacologiche. Dalla discussione è emerso che le conoscenze attuali “escludono – ribadisce Foresta, che aveva già analizzato la questione qualche giorno fa – che il testicolo possa essere una sede di accumulo del virus e quindi avere un ruolo nella gravità della patologia. D’altra parte ad oggi in nessun caso è stato individuato il virus nel liquido seminale di soggetti infetti”.
Le cause della maggior gravità e letalità da Covid-19 nel sesso maschile “va ricercata nelle intrinseche differenze ormonali e genetiche tra i due generi”. Foresta, coadiuvato da Emanuela Rocca e Andrea Di Nisio dell’ateneo padovano, ha evidenziato come numerose “cause genetiche e ormonali siano alla base della diversità di manifestazioni cliniche nei due sessi”.
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