Lo studio giapponese: "I tannini dei cachi riducono l'infettività del Coronavirus"

Ora la stessa università di Nara sta compiendo dei test per dimostrare che i tannini possono essere utili per rallentare il decorso della malattia nel corpo umano. 

Cachi
Cachi
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

18 Settembre 2020 - 07.36


ATF AMP

Secondo i risultati dei test condotti da un gruppo di ricerca della Nara Medical University della città di Kashinara, in Giappone, i tannini dei cachi sarebbero efficaci per indebolire l’infettività dei campioni di coronavirus presenti nella saliva. Ora la stessa università sta compiendo dei test per dimostrare che i tannini possono essere utili per rallentare il decorso della malattia nel corpo umano. 
Il gruppo di ricercatori è coordinato da Toshihiro Ito, professore di immunologia alla Nara Medical, e dal professor Yano Hisakazu, esperto di infezioni microbiche. Nei loro test, i ricercatori hanno aggiunto un’alta concentrazione di tannini di cachi a un campione di saliva umana contenente virus CoVid-19, rinvenendo, dopo appena 10 minuti, che l’infettività del virus si era ridotta a un decimillesimo del grado iniziale. Nonostante l’esito promettente, tuttavia il professor Ito invita alla cautela: “Non è assolutamente detto che i tannini siano efficaci come cura o che mangiando cachi si possa guarire. Al momento abbiamo solo risultati in condizioni di laboratorio, ed è necessaria una sperimentazione clinica. Successivamente testeremo qual è una concentrazione adeguata di tannini nella speranza che questa strada porti a qualche tipo di cura”.

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version