Piero Angela: “I giovani studino la scienza. Sono preoccupato per il loro futuro”

Il presentatore di Quark parla anche della morte: “La vita è come un’avanzata verso le mitragliatrici, più ti avvicini e meno puoi cavartela”. Poi un pensiero sui giovani, la scuola e il loro futuro

Piero Angela
Piero Angela
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8 Ottobre 2020 - 10.04


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Intervistato da Vanity Fair in occasione della presentazione su RaiPlay dei nuovi episodi di «SuperQuark+», Piero Angela, 91 anni,  rivolge la sua attenzione verso i giovani. 

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“Non devono vivere alla giornata, ma applicarsi negli studi e conoscere la scienza, perché è in grado di aiutarli. Lasceremo questo mondo non solo ai posteri, ma ai figli e ai nipoti che sono già qua e vanno a scuola”.
Un pensiero anche su ciò che si studia nelle classi: “A scuola l’insegnamento procede ancora con il retrovisore: si insegnano la storia, il greco, il latino, la letteratura, tutte robe del passato che vanno benissimo, per carità, perché è necessario saperle. Dobbiamo, però, anche capire un po’ cos’è il presente e quello che ci aspetta. A scuola si insegnano le scienze, ma non la scienza e il suo metodo. Quando io l’ho scoperta ho capito meglio tantissime cose e mi sono appassionato”.
Sulla morte invece dice “La morte non piace a nessuno. Nel momento in cui succede di solito le persone entrano in un piccolo letargo e non si rendono conto del momento del trapasso. Dico sempre che la vita è un’avanzata verso le pallottole e le mitragliatrici: quando sei lontano ne senti il fischio, poi, man mano che ti avvicini, è sempre più difficile cavarsela, e prima o poi ti beccano. Dobbiamo rassegnarci, ma anche vivere al meglio perché non saremo mai più giovani come in questo momento

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