Crisanti critica Zangrillo: "Sottovalutazioni, a giugno si diceva che il virus era clinicamente morto"

L'immunologo ospite di Lucia Annunziata: "Non voglio dire che non sono stati fatti investimenti perché è stato speso un miliardo e quattro nelle rianimazioni però ogni malato in rianimazione è una sconfitta".

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11 Ottobre 2020 - 14.16


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Un attacco, senza nominarlo, a Zangrillo che con la sua sortita del virus clinicamente inesistente (poi molti lo tradussero in morto) diede il via libera a una serie di interpretazioni e comportamenti equivalenti al libera tutti
“Io penso che molti hanno sottovalutato tutto, non scordiamoci tutta la dialettica di giugno quando si diceva che il virus era clinicamente morto. Queste dichiarazioni hanno avuto un impatto, se la comunità scientifica fosse stata unita e solidale avrebbe avuto modo di avere voce in capitolo di fronte a determinate scelte. E’ chiaro se a giugno avessimo realisticamente previsto che ci sarebbe stata questa ondata e avessimo investito pesantemente in prevenzione e in sanità pubblica adesso non saremmo in questa situazione”.

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Lo ha detto il professor Andrea Crisanti, ospite di Lucia Annunziata a ‘Mezz’ora in più’.
“Non voglio dire che non sono stati fatti investimenti in sanità pubblica, perché è stato speso un miliardo e quattro nelle rianimazioni però ogni malato in rianimazione è una sconfitta. Bisogna investire per non farceli arrivare, è un problema di sanità pubblica e non di ospedali”.

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