Il gioco d’azzardo, in particolare nella modalità online, è fra i settori economici maggiormente in espansione in Italia, ma la tendenza è simile in tutta Europa.
Nella nostra nazione, sono state diverse le leggi emanate per regolamentare il gioco nel nuovo millennio, così come la loro pubblicità e gli introiti nelle casse dello stato.
In particolare, è stato negli ultimi otto anni che c’è stato il maggior apporto in materia di studi legislativi sul gioco d’azzardo.
2012: tappa importante per la legislazione sul gioco d’azzardo
Per arrivare ad analizzare la situazione attuale è doveroso fare una piccola parentesi sul passato.
Sulla nostra penisola si giocava già nella Roma degli imperatori e proprio nell’antica Roma abbiamo documentazione della prima legge in materia di gioco d’azzardo della storia: la lex tabularia, di età repubblicana.
In Italia è realmente dal 2012 che si è iniziato a dare seriamente attenzione al tema gioco d’azzardo, cioè da quando la competenza sulla materia e su tutto l’indotto del settore è stata affidata all’organismo AAMS, acronimo che indica la definizione di Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato.
Fu infatti con decreto legge del 2012, anche detto Balduzzi, che l’agenzia delle dogane ha incorporato l’AAMS. Ma la legge Balduzzi è conosciuta in realtà per un altro motivo: è stato infatti il primo decreto in assoluto ad andare a regolamentare la relazione tra pubblicità e gioco d’azzardo.
Tale legge chiariva in maniera molto nitida gli aspetti riguardanti le pubblicità per le piattaforme e i servizi di gioco d’azzardo. Nel biennio 2014-2016 ci sono stati altri piccoli interventi normativi che sono poi sfociati nel mega Decreto Dignità, poi divenuto legge nell’estate del 2018.
Il Decreto Dignità del 2018 e la legge di bilancio 2020: la situazione attuale
Nell’ultimo anno, l’argomento gioco d’azzardo è stato ampiamente discusso e analizzato nella Legge di Bilancio 2020.
Diverse le novità: una fra tutte la riduzione di slot machine e VLT dal 24% al 12% su tutto il territorio nazionale, in uno con l’introduzione delle AWPR, ovvero le slot machine di nuova generazione con controllo remoto. Entrambe le iniziative sono contenute all’interno del comma 727 della legge 160 del 2019, in cui vengono aggiunte anche 40 nuove concessioni per diventare operatori ed erogare servizi di gioco online.
L’articolo 24 della legge n.157 del 19 dicembre 2019 si interessa invece a Bingo e scommesse su eventi sportivi e prevede la proroga delle concessioni in essere fino al 31 dicembre 2020 e non oltre tale data.
Un’altra modifica molto interessante, che sarà attiva a partire dal primo gennaio 2021, riguarda il comma 731 della legge 160 e modifica il prelievo erariale, che passa dal 23,85% sulle AWP del 2020 al 24% e che vede un ulteriore aumento sulle VLT da 8,50% a 8,60%.
Anche il payout, cioè la somma vincente per l’utente, viene ridotta: infatti stando al comma 732, il payout deve essere non inferiore al 65% sulle AWP e all’83 % sulle VLT.
Già valido da gennaio invece il comma 733 che fissava il prelievo erariale al 20% sulle vincite sopra i 200 euro, modificato dal comma 734 a decorrere da marzo 2020, che vede la stessa percentuale di prelievo ma su vincite eccedenti i 500 euro.
Il settore del gioco d’azzardo ha numeri da capogiro e si espande e si evolve talmente velocemente che l’Italia non era assolutamente preparata a livello legislativo.
Con le ultime manovre sembra si siano andate a regolare diverse sfaccettature che prima erano poco chiare.