La leghista che toglieva ai poveri per dare ai ricchi? I frutti del vangelo nella versione Trump e Bolsonaro

C’è qualcosa di culturale da capire? Mi sembra che si debba capire cosa possa produrre quel vangelo tutto nuovo che soffia dall’America trumpiana e bolsonariana, il vangelo della prosperità. 

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Riccardo Cristiano Modifica articolo

16 Gennaio 2021 - 18.11


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Leggo su Globalist questa drammatica vicenda, sulla quale bisogna riflettere: “La sindaca leghista di San Germano Vercellese, Michela Rosetta, si trova ai domiciliari insieme a un consigliere comunale perché coinvolta in un’inchiesta della Procura di Vercelli che vede indagate altre sette persone. È infatti emerso che la sindaca ha negato gli aiuti alimentari acquistati con i fondi statali per l’emergenza Covid a stranieri e anziani non autosufficienti, e sono invece stati donati alle famiglie ricche. I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, peculato, falso materiale e ideologico e abuso d’ufficio.”  
 C’è qualcosa di culturale da capire? Io credo di sì. Mi sembra infatti che si debba capire cosa possa produrre quel vangelo tutto nuovo che soffia dall’America trumpiana e bolsonariana, il vangelo della prosperità. 
Questo vangelo nuovo di zecca viene sostenuto da tantissimi pastori evangelicali e sostiene che Dio ci vuole felici, quindi ricchi, quindi sani. Chi finisce in povertà evidentemente lo avrebbe fatto arrabbiare. Chi si ammala evidentemente ha pure lui qualcosa che non va con Lui. Per non parlare di chi crede in un altro Dio (per loro è così, i seguaci di altri religioni credono in un altro Dio.) 
Ecco che nelle favelas brasiliane questi pastori non invitano a mettersi le mascherine, tutt’altro, invitano a pregare più fortemente, magari tutti insieme, riuniti in assembramento fortificante. E senza mascherina! Secondo questo vangelo con cui pian piano prendiamo dimestichezza anche noi, che conosciamo i quattro vangeli di Luca, Marco, Matteo e Giovanni che dicono il contrario, la  prosperità e il benessere afferisce al sogno americano, cioè a una  terra e a una società intese come un luogo di opportunità aperte, dove  l’opulenza e il benessere sono il vero segno della predilezione divina da «conquistare» magicamente con la fede. Perché l’apertura in questa visione è nella magia della fede così vissuta e praticata.  Questa teologia è stata diffusa – grazie anche a gigantesche campagne mediatiche – in tutto il mondo per decenni da movimenti neo-carismatici. Sono le origini stesse di questa teologia a dirci tutto con chiarezza. 
Il pastore statunitense Esek William Kenyon (1867-1948)  sosteneva che attraverso il potere della fede si arriverà a cambiare le proprie condizioni materiali di vita perché la fede ci renderà ricchi, mentre non avere fede porta povertà, malattia, infelicità. Capire l’idea di osteggiare le mascherine per ostacolare la diffusione del virus è comprensibile allora: pregate, abbiate fede e non vi ammalerete, dicono in tanti in questo mondo neo-cristiano. Per Kate Ward, altra figura di spicco di questo pensiero, la compassione non riguarda i poveri, la compassione è ammirazione di chi ha avuto successo, perché evidentemente gradito a Dio. 
Queste idee producono evidenze, comportamenti, non solo lontano da noi. Si possono vedere evidenze di questo cristianesimo legato ai campi bolosonariano e trumpiano nel caso da cui siamo partiti? Forse sì. Iscrivere la radici cristiane in politica è una cosa importante, il punto è capire di quale cristianesimo. Il vangelo della prosperità è un vangelo che non ha nulla a che fare con quelli che noi conosciamo, ma che messo in pratica produce scelte concrete,  in tante favelas significa la negazione della mascherina e del non assembramento, con tutto ciò, purtroppo, che ne segue. 
Dobbiamo dunque capire a quali vangeli vogliamo fare riferimento. Detto così questo discorso può apparire forzato, ma è solo questa teologia che ci può arrivare a far capire quel che sta accadendo in America, le scelte di chi segue Bolsonaro o di chi ha seguito Trump. Per quanto accaduto nel vercellese non sono sicuro, ma il rischio c’è.  Di certo capire questo vangelo tutto nuovo, che a me sembra capovolga in cristianesimo,  è importantissimo, forse prioritario, per capire la politica di questo nostro tempo e le coordinate di quanto accade intorno a noi. E regolarci.

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