Pregliasco sconfortato dai dati sulla variante Omicron e i vaccini: "Risultati sconfortanti"

Il virologo: "Non aiuta sapere che il vaccino, in particolare le due dosi di Pfizer all'esame dello studio, copre al 33%"

Pregliasco sconfortato dai dati sulla variante Omicron e i vaccini: "Risultati sconfortanti"
Fabrizio Pregliasco
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

14 Dicembre 2021 - 19.46


ATF AMP

Il virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco, commentando i dati sull’efficacia del vaccino contro la Variante Omicron del Covid-19, ha dichiarato che “il risultato non è certamente eccezionale, però il vaccino mantiene una buona capacità protettiva contro le ospedalizzazioni. Vediamo il consolidato degli altri studi che arriveranno ma certamente non aiuta sapere che il vaccino, in particolare le due dosi di Pfizer all’esame dello studio, copre al 33%; non aiuta nei confronti di questa quarta ondata in cui siamo ormai immersi”. 

Top Right AMP

“È altresì vero che i casi con variante Omicron, fin qui segnalati, sono lievi se non asintomatici nella maggior parte dei casi – sottolinea Pregliasco – ma la sua alta trasmissibilità, 3 volte maggiore della precedente variante Delta, condiziona il quadro pandemico: il Covid diventerà una malattia banale che si trasmette più facilmente e impatterà sulla quantità del numero dei casi. Con Omicron – continua Pregliasco – si arriva al dato di trasmissibilità della varicella e del morbillo, mentre con il ceppo di Wuhan – spiega ancora il virologo – avevamo un R0 di 2,5; con delta l’R0 è 5 ed ora con la nuova variante abbiamo un valore di R0 di 12-15, questo è l’elemento che inquieta. Dobbiamo però pensare che Omicron rappresenta ancora un worst case scenario e qualora la variante diventi prevalente a breve, come ipotizziamo, dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno: la protezione del 70% contro le ospedalizzazioni è un buon dato e soprattutto non sappiamo come la variante si comporterà di fronte ad una popolazione che ha ricevuto la terza dose”. 

Lo studio infatti non prende in considerazione l’effetto della variante sui soggetti che ricevono il richiamo, vengono presi in considerazione 211mila soggetti che hanno fatto solo le due dosi di Pfizer-Biontech. “La terza dose – spiega il virologo  – consente di rafforzare gli anticorpi e aumenta la capacità dell’immunità cellulare di dare una risposta contro l’infezione, quindi credo che questo avrà un impatto positivo”.

Dynamic 1 AMP

Pregliasco non vede più il bicchiere mezzo pieno quando si guarda alla scarsa sintomatologia di Omicron: “è un adattamento positivo del virus e che ci farà presto perdere le tracce del suo diffondersi, perché diventa più complesso fare un tracciamento quando le persone non rilevano sintomi o disturbi. E questo già lo vediamo dai nuovi casi che emergono anche in Italia: persone che non sono mai state in Sudafrica sono risultate positive. Le chiusure dei confini quindi serviranno a poco. Il destino di questa pandemia è guariti o vaccinati, ma è probabile che lo avremmo tutti nel lungo e medio periodo, del resto gli altri coronavirus si comportano allo stesso modo”.

Pregliasco ha lavorato molto sui virus influenzali e ribadisce che “questo virus determinerà delle onde più o meno alte a seconda di alcune circostanze, come i vaccini, l’arrivo di nuove varianti, le stagioni: vedremo ancora un’estate con i casi molto contenuti e poi un nuovo inverno, dopo questo, con una risalita.

É un andamento di ondulazioni importanti, ci vorrà un altro annetto per comprendere che stiamo andando a migliorare ma la parola fine non arriverà in un giorno x”.

Dynamic 1 AMP

E rispetto alla possibilità di persuadere gli irriducibili del vaccino, tra esitanti, impauriti, no-green pass e no-vax, Pregliasco ha le idee chiare: “queste persone hanno le informazioni distorte provenienti dalle fonti vere, in alcuni casi, per cui si può lavorare sul modo di leggere le informazioni, sulla trasparenza. Molti di questi sono ottimisti sulla malattia ma pessimisti sul vaccino”.

Il virologo è stato in piazza a Milano per cercare di parlare con coloro che rifiutano il vaccino, prendendosi anche un cartellone in testa, ma nelle prossime ore potrebbe aprirsi un altro fronte, quello dei genitori no-vax, perché il 16 dicembre prende il via la campagna per la vaccinazione dei più piccoli: “è un’opportunità in più, che abbiamo, per chiarire meglio come stanno i fatti – chiarisce Pregliasco – 5 milioni di bambini negli Stati Uniti hanno ricevuto la somministrazione del farmaco e senza che vi siano state segnalazioni di effetti collaterali o avversi: la protezione con il vaccino per i piccoli 5-11 anni sarà un’opportunità per meglio proteggersi, anche perché dalla variante Delta in poi, il virus ha modificato la sua spike per meglio entrare negli organismi dei piccoli- ribadisce il virologo- Ai genitori va detto che il Covid non è una passeggiata, peraltro hanno accettato la vaccinazione contro il morbillo che ha un profilo di rischio sul singolo anche minore di quello che c’è con il Covid”.

FloorAD AMP
Exit mobile version