Nemmeno a Pasqua il Patriarca che ha benedetto la guerra di Putin si toglie l’elmetto: «Prego ferventemente il Signore Gesù, il Vincitore della morte, e chiedo anche a voi di elevare a Lui le preghiere intense, perché ogni ostacolo sia vinto così che possa trionfare una pace duratura, e le ferite della divisione siano sanate dalla grazia divina». Lo scrive il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia nel suo messaggio ai membri dell’episcopato e ai fedeli della Chiesa ortodossa russa nel suo messaggio per la Pasqua ortodossa.
«Oggi, quando il mondo è lacerato da conflitti e contraddizioni, mentre nei cuori di molte persone dominano l’odio, la paura e l’inimicizia, – osserva Kirill- è particolarmente importante non dimenticare la propria vocazione cristiana e dimostrare l’autentico amore per il prossimo, che guarisce le ferite inflitte dal male e dalla menzogna. Non possiamo cedere alla tentazione del nemico del genere umano, che cerca di distruggere la benedetta unità tra i cristiani ortodossi».
Il riferimento, nemmeno tanto velato, è alla chiesa ortodossa autocefala ucraina che ha deciso di non accettare più di sottostare al patriarcato di Mosca, che si è dichiarata autonoma e ha ottimo rapporti con le altre chiese ortodosse dell’Oriente.