Le mani della destra reazionaria e già accondiscendente verso i no-vax sulla salute degli italiani.
Il 2023 dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) inizia con una lettera arrivata dal ministero della Salute lunedì scorso al direttore generale Nicola Magrini. Il Dg viene sollevato dall’incarico dal 23 gennaio, anticipando di fatto di pochi giorni la fine del suo incarico con l’Agenzia, iniziato a marzo 2020 con l’allora ministro della Salute Roberto Speranza.
L’Aifa è al centro di una riforma appena approvata, che entrerà in vigore in primavera. Al posto di Magrini si sta valutando il nome di un dirigente interno per la fase di transizione, ma alcune voci danno l’attuale presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, come possibile unico riferimento apicale per l’Agenzia.
La critica di Sandra Zampa
«Nicola Magrini ha guidato Aifa in uno dei momenti più difficile del Paese, nel pieno della pandemia da Covid. Lo ha fatto con grande competenza e rigore. Il mondo della sanità, le regioni e le istituzioni gli devono certamente un ringraziamento per l’impegno e la qualità del suo lavoro. Lascia davvero senza parole la fretta con cui il ministero della Salute e il governo si sono precipitati a esonerarlo dall’incarico di direttore generale dopo la vergognosa pagina relativa alla riforma Aifa portata a termine con un emendamento a un decreto che nulla aveva a che fare con il tema».
Così la senatrice Sandra Zampa, capogruppo Pd in commissione Affari sociali a Palazzo Madama. Da notare che mentre i medici no-vax sono stati reintegrati in anticipo per Magrini in anticipo è scattata la cacciata. Più chiaro di così?