Una decisione giustissima: l’oblio oncologico presto entrerà in vigore in Spagna. Lo annuncia il premier spagnolo Pedro Sanchez, spiegando che si tratta di un’iniziativa che “consentirà a coloro che hanno superato il cancro da cinque anni di non essere più discriminati” o di subire condizioni più gravose al momento di contrattare prodotti o servizi come assicurazioni e mutui.
Il provvedimento, che dovrebbe entrare in vigore entro giugno, dichiarerà nulle tutte le clausole basate su antecedenti oncologici. “Non ha senso che, dopo aver sofferto di una grave malattia, si debba essere penalizzati con condizioni più onerose”, ha spiegato il premier in un incontro con le associazioni dei malati di cancro.
Che cos’è l’oblio oncologico
È il diritto di un paziente guarito da un tumore a non fornire informazioni sulla sua malattia. Oggi infatti, per richiedere determinati servizi come un colloquio di lavoro, la stipula di contratti per un mutuo o per un’assicurazione, è necessario dichiarare quest’informazione. Questo porta spesso a rifiuti o a premi incrementati. L’essere stati malati di cancro si traduce spesso in un ulteriore carico di sofferenza economica, sociale ma anche psicologica, nonché in una discriminazione ai danni di chi ha sofferto di queste patologie.
Alcuni Paesi hanno già inserito nei loro ordinamenti questo diritto. È il caso della Francia, dell’Olanda, del Belgio del Lussemburgo e della Romania. Qui banche e società assicuratrici non possono chiedere informazioni sulle patologie pregresse della loro clientela, a condizione che sia trascorso un determinato lasso di tempo dalla guarigione.
A che punto siamo in Italia
Una risoluzione votata dall’Europarlamento nel febbraio del 2022 raccomanda a tutti gli Stati membri di adottare norme sull’oblio oncologico. Verso la fine della scorsa legislatura, anche in Italia era stato presentato un disegno di legge per allinearsi alla normativa europea. Tra i firmatari, Maria Elena Boschi per Italia Viva, Lorenzo Guerini per il Pd e Cristina Rossello di Forza Italia. Il testo chiede “il diritto delle persone che sono state affette da patologia oncologica a non subire discriminazioni nell’accesso all’adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi quando siano trascorsi dieci anni senza recidive”.