Geoingegneria, schermatura dei raggi del sole, concetti che spesso vengono affiancati al concetto di complottismo. Ma non è proprio così. Recentemente, infatti, la Casa Bianca ha espresso un «sostegno misurato» all’idea di studiare il blocco parziale dei raggi solari diretti verso la superficie terrestre, una controversa pratica di geoingegneria concepita come potenziale soluzione al riscaldamento globale.
Secondo il quotidiano «Politico», che riporta i contenuti di un nuovo rapporto della Casa Bianca, un documento della presidenza Usa espone, «un programma di ricerca in merito alle implicazioni scientifiche e sociali della modificazione delle radiazioni solari (Srm) consentirebbe di assumere decisioni meglio informate in merito ai rischi e ai benefici della Srm come componente della politica climatica, assieme a elementi fondamentali di mitigazione dei gas serra e adattamento». Il rapporto sostiene che «la Srm offre la possibilità di raffreddare significativamente il pianeta nell’arco di pochi anni».
La posizione assunta dalla Casa Bianca in merito alla geoingegneria è diametralmente opposta a quella recentemente espressa in proposito dall’Unione europea: un rapporto pubblicato la scorsa settimana dalla Commissione Ue mette in guardia dalle «conseguenze accidentali della manipolazione del sistema planetario», sostenendo che «i rischi, le ricadute e le conseguenze impreviste poste da queste tecnologie sono scarsamente comprese, e le regole, le procedure e le istituzioni necessarie non sono state sviluppate».
Il rapporto avverte che pratiche di geoingegneria come la Srm potrebbero «introdurre nuovi rischi per le persone e gli ecosistemi, aumentare gli squilibri energetici tra Paesi, innescare conflitti e sollevare una miriade di questioni etiche, legali, di governance e politiche».
Il responsabile delle politiche climatiche dell’Ue, Frans Timmermans, ha dichiarato nei giorni scorsi che «nessuno dovrebbe condurre esperimenti con il nostro pianeta condiviso, e che «la questione dovrebbe essere discussa nel foro appropriato, ai massimi livelli internazionali». Il concetto di «modificazione della radiazione solare», un tempo discusso alla stregua di fantascienza, è oggetto da alcuni anni di studio e promozione da parte di grandi istituzioni di ricerca, startup e figure pubbliche come Bill Gates.
Proprio Gates sta finanziando un’impresa di scienziati della Harvard University tesa a valutare la dispersione di polvere di carbonato di calcio nell’atmosfera per riflettere parte delle radiazioni provenienti dal Sole. Tale tecnologia di «attenuamento solare» presenta però numerose incognite, dal momento che il clima e la composizione dell’atmosfera terrestre sono sistemi assai complessi di cui non si conoscono ancora del tutto il funzionamento e le interazioni.