Maternità surrogata: la ministra Roccella invita i medici a fare le spie

Le parole del ministro hanno scatenato la reazione del presidente di Fnomceo, Filippo Anelli, secondo cui "un medico deve curare ed è esonerato dall'obbligo di denuncia".

Maternità surrogata: la ministra Roccella invita i medici a fare le spie
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21 Ottobre 2024 - 22.17


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Un invito alla delazione e allo spionaggio. “Un pubblico ufficiale, e anche il medico, è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura. E poi si vedrà”.

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Lo ha detto il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella. “Spero che l’applicazione della legge abbia un effetto fortemente dissuasivo”, ha aggiunto Roccella, ricordando che “in Italia c’è una procedura che protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del genitore biologico di essere riconosciuto come genitore”.

Le parole del ministro hanno scatenato la reazione del presidente di Fnomceo, Filippo Anelli, secondo cui “un medico deve curare ed è esonerato dall’obbligo di denuncia”.

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Il presidente di Fnomceo, Filippo Anelli, ha fatto poi riferimento all’articolo 365 del Codice penale che “esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale”. Quindi “il medico – ha precisato Anelli – non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”. E ancora: “Il dovere di curare deriva al medico dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico; è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto”, ha aggiunto Filippo Anelli.

Il provvedimento

La legge che rende la Gpa ‘reato universale’ è stata approvata lo scorso 16 ottobre grazie a un ddl a firma della deputata di Fdi Carolina Varchi, approvato dal Senato e in precedenza dalla Camera. In Italia la Gpa è già un reato da venti anni, ma la nuova legge estende ora la punibilità anche per chi l’ha praticata all’estero: si rischiano pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro.

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