Gli stereotipi razzistelli di Charlie Hebdo: una finta satira da servi del potere

I luoghi comuni su Italia, pasta e sugo di pomodoro sono l'esaltazione del conformismo

Charlie Hebdo
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2 Settembre 2016 - 17.26


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di Emanuele Conegliano

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I negri bingo bongo, l’anello al naso e la sveglia al collo. Ahahaha. I polacchi lavano i vetri ai semafori. Ahahah. Gli albanesi sbarcano con il gommone. Ahahah. I meridionali terroni i settentrionali polentoni. Ahahah. I tedeschi mangia-patate. Ahahaha. Gli ebrei hanno il nasone e sono avari. Ahahah.
Bella la satira che fa leva sui luoghi comuni razzistelli. Bella la satira che copia il peggio degli stereotipi rinunciando a invenzione, genialità e all’arte del paradosso.
Una satira, come questa ultima di Charlie Hebdo, degna più dei servi del potere che degli arguti dissacratori delle convenzioni e delle conventicole.
Italia, terremoto, pasta e sugo. Da sbellicarsi no? Da inchinarsi dinnanzi a cotanta creatività.
Carissimi pensatori di Charlie Hebdo, potevate essere il simbolo di chi si fa beffe del sistema e dei potenti del mondo. Siete invece diventati i camerieri del potere, degli xenofobi, degli intolleranti e di tutto quell’universo che è sempre stato bersaglio della satira, mentre oggi voi sapete solo lisciar loro il pelo.
Mangeremo una matriciana con sottoscrizione in solidarietà alle vittime del terremoto e, se permettete, alla facciaccia vostra e dei vostri luoghi comuni.

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