Non tutti conoscono, soprattutto i più giovani, lo straordinario film ‘Gli anni ruggenti’ diretto da Luigi Zampa e che aveva come protagonista principale Nino Manfredi, accompagnato da un cast di formidabili attori.
Il film racconta di un paesino della Puglia che, durante l’epoca fascista, era guidato da una combriccola di imbroglioni e affaristi che si arricchivano alle spalle dei cittadini. Il podestà, il Federale fascista, il direttore dell’Ospedale, quello della scuola.
Fino a quando un giorno nel paese arriva Omero Battifiori, ossia Nino Manfredi, un assicuratore romano che loro scambiano per un gerarca fascista in missione segreta.
Quindi bisognava nascondere le malefatte e dimostrarsi ‘fascistissimi’ e efficienti.
In tutta questa commedia degli equivoci c’è la visita di Manfredi all’ospedale, dove il tremante primario si sente chiedere dalla caposala se a un malato bisognasse dare un ‘cachet’.
Ora il fascismo aveva vietato le parole straniere.
La retorica nazionalista e patriottarda non lo permettevano.
Così l’imbarazzato primario, temendo di dispiacere al gerarca, faceva finta di non sapere cosa fosse il cachet, per poi ordinare: “Ah, un cialdino. Dategli un italianissimo cialdino.
Una satira perché la xenofobia fascista non solo vietata le parole straniere, ma anche prevedeva di ‘italianizzare’ tutto, anche scadendo nel ridicolo. Così Louis Armstrong doveva essere chiamato Luigi Fortebraccio, il grande musicista Benny Goodman diventava Beniamino Bonomo e il titolo del brano jazz Saint Louis Blues veniva cambiato in Le trisezze di San Luigi.
Ora dalle anticipazioni veniamo a sapere che la Rai sovranista vuole fare piazza pulita dei termini in inglese per tornare all’italianissimo italiano. Come negli anni ruggenti del fascismo raccontato da Zampa.
Dalla fase cinematografica alla farsa televisiva.
Ps: per RaiNews24 suggeriamo RaiNotizie24 o in alternativa Cinegiornale, che sempre molto più in linea con il vento che soffia.