Senaldi a La7 per difendere lo squallido articolo su Nilde Iotti: ed è scontro
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Senaldi a La7 per difendere lo squallido articolo su Nilde Iotti: ed è scontro

Dal direttore di Libero solo argomentazioni miserevoli e sessiste. Lo sgomento di Elsa Fornero, Concita De Gregorio e Ilaria Sotis.

Il direttore di Libero Piero Senaldi
Il direttore di Libero Piero Senaldi
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10 Dicembre 2019 - 22.02


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Globalist l’ha sommessamente detto: “pensatori” come quelli di Libero non dovrebbero essere invitati in tv per spargere sessismo e difendere la volgarità e la miseria giornalistica sulla quale tra l’altro ci sono le commissioni disciplinari dell’Ordine dei giornalisti in azione.
Ma purtroppo a DiMartedì è andato in scena una spettacolo miserando con il direttore Piero Senaldi impegnato a difendere l’indifendibile, ossia un articolo nel quale Nilde Iotti veniva definita brava in cucina e a letto.
Dalla bocca del direttore di Libero è uscito di tutto: la rivendicazione del sessismo nel dire che “se un amico mi dice mia moglie è brava in cucine e a letto io gli dico presentamela”.
Una faccia da bronzo che solo uno che lavora in una giornale famoso per le sue ripetute volgarità poteva avere.
E purtroppo è stato ancora più triste vedere Elsa Fornero, Concita De Gregorio e Ilaria Sotis (la nostra solidarietà alle tre) cercare di spiegare con argomenti razionali quali bassezze ci fossero dietro quei ragionamenti verso qualcuno che ha introiettato il becerume da non provare alcun sussulto di dignità professionale, che da quelle parti è stata cancellata da tempo.
C’è da dire che in soccorso di Senaldi è arrivato il direttore del Giornale Sallusti che ha giustificato lo schifo di Libero nascondendosi dietro Fellini e Guccini che avrebbero esaltato l’esuberanza sessuale delle emiliane e romagnole.


Come confondere la cioccolata con altre cose sdoganate dal linguaggio fascio-sovranista.


Guccini e gli eredi di Fellini potrebbero chiedere il risarcimento danni vedendosi paragonati a tale robaccia giornalistica.
Rimane la tristezza di aver visto ancora una volta i portatori di quella sotto-cultura in televisione come opinionisti. 
Date retta a Stefano Massini…

 

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