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In questi giorni nei quali l’estrema destra ha meno argomenti, perché la pandemia ci ha messo davanti più ai disastri della Regione Lombardia che all’inesistente invasione dall’Africa, l’ipotesi di regolarizzare i migranti che già lavorano sfruttati nei campi e la cui opera viene richiesta da tutti gli imprenditori agricoli è diventata il pretesto per una nuova campagna xenofoba.
Mentre scimmiotta Trump e i suoi social manager copiano paro paro le mosse del tycoon, Salvini si è lanciato “a pesce” su questa nuova occasione demagogica, tuonando ogni giorno contro l’ipotesi che coloro che già lavorano nei nostri campi possano continuare a farlo ma non più come irregolari.
In questa polemica non poteva mancare la testata più discussa della destra che ha titolato: In Italia trentamila morti rimpiazzati da 600 mila migranti.
Un titolo che chiama in causa con poca decenza i morti e che nelle intenzioni degli autori vuol far passare l’idea della “sostituzione etnica”, ossia uno dei cavalli di battaglia utilizzati da razzisti e xenofobi per alimentare paure.
Ovviamente se analizzassimo una per una le biografie di coloro che purtroppo sono deceduti per la pandemia, non si troverebbero molti lavoratori nei campi, dal momento che la maggioranza dei deceduti erano anziani già con altre patologie. Ma l’importante è far passare un messaggio fuorviante. E così il titolo secondo il quale il governo “rimpiazza” i deceduti italiani con un esercito di clandestini.
Argomenti: covid-19