Che il Tg2 sia chiamato ironicamente a Saxa Rubra teleSalvini (e Meloni) è cosa stranota.
Ma c’è da dire che nei momenti cruciali l’informazione sovranista pagata con i soldi dei contribuenti no si smentisce.
Così dopo la crisi di governo e la difficile fiducia al Senato, senza raggiungere la maggioranza assoluta, hanno dato il destro (ovviamente il destro) alla testata vagamente, ma solo vagamente, faziosa per fare un Tg fondamentalmente megafono della lettura che a destra danno della situazione.
Talvolta mandando segnali trasversali a Mattarella, spesso dimostrando una ignoranza assoluta della nostra Costituzione, che i sovranisti vorrebbero interpretare alla Trump, per la serie: vale solo quello che fa comodo a me.
Ma questo è un altro discorso.
Tornando al Tg2, il massimo del minimo è stato quello di aver affidato un comizietto a Belpietro, elegantemente ma con sfregio della verità (a proposito di Verità) presentato come opinione.
Così il servizio pubblico si è sorbito il sermoncino del giornalista, nemmeno fossimo in un talk improbabile di Rete4.
Dopo aver fondamentalmente sparato a palle incatenate sulle decisioni della maggioranza (legittimo, ma non in un tg della Rai) Belpietro ha concluso auspicando le elezioni.
Quando qualcuno confonde Saxa Rubra con il Quirinale.
M. Vic.