Un pensiero sensibile quello che Cristiano Malgioglio ha deciso di dedicare a Raffaella Carrà, scomparsa ieri a 78 anni.
″Raffaella è stata la televisione. Mi piacerebbe che la Rai le dedicasse gli studi di via Teulada, vorrei che li chiamassero ’Raffaella Carrà″.
“Ci siamo sentiti al telefono appena un mese fa – dice Malgioglio – non ricordo cosa le dissi, l’avevo salutata e lei aveva riso come sempre. A un certo punto aggiunse: ‘Ti prego Cristiano, quando arrivi tu la televisione cambia colore, non cambiare mai’. Allora non capii cosa volesse dirmi, non mi aveva mai parlato così, ma ora penso che quello era un messaggio di amore, di addio per me. Ogni volta che ci ripenso mi commuovo‴.
Il paroliere e personaggio tv prosegue: ‘Raffaella era un’artista completa, sapeva fare tutto: stare in scena, ballare, cantare, recitare donne. Un po’ come Loretta Goggi e Rita Pavone. Era una donna forte che ha sacrificato la sua vita personale per il lavoro. Oggi non solo la stampa italiana ma anche quella estera parlano della scomparsa della Carrà e questo non è mai avvenuto per nessuno″.
Malgioglio racconta la prima volta che gli proposero di lavorare con la Carrà: ″Mi chiesero di fare delle canzoni per lei e scrissi ‘Forte, forte, forte’ che è stato uno dei suoi più grandi successi e la sigla di un programma che si chiamava ‘Gran varietà’. Era la prima volta che Raffaella cantava una canzone d’amore e si cimentava interpretando un testo così forte e sensuale. Lei era impazzita per questa canzone″.
″Poi Boncompagni (Gianni, ndr) mi propose di scrivere il testo di ‘A far l’amore comincia tu’ ma io rifiutai – spiega Malgioglio -perché non mi sembrava un genere adatto a me e lui mi disse: ‘Sbagli perché questo diventerà un grandissimo successo internazionale’ e così fu″.
“La sua morte mi ha spiazzato – dice commosso – non mi ha mai parlato della sua malattia, sono stato malissimo. Non ho accettato di rilasciare nessuna intervista. Ne ho fatta solo una con ‘La vita in diretta’ ma ho dovuto interrompere perché sono scoppiato a piangere”.