Non so se sono solo io o se il mio pensiero è condiviso. Ma nel pieno dei giochi olimpici di Tokyo, che da appassionato di sport vorrei vedere nonostante si tratti di un’edizione particolare, senza pubblico e nel pieno della pandemia, ho mandato qualche accidente alla Rai.
Forse più di qualche accidente.
Eppure – confesso – non appartengo alle schiere anti-Rai che tifano contro il servizio pubblico.
Anzi, proprio perché sarei un sostenitore del servizio pubblico non riesco a capire come sia impossibile godersi questi giochi senza le continue interruzioni, i salti e quant’altro che ci fanno perdere molte competizioni.
Già l’altro giorno la finale dei 10 mila di atletica (dove c’era l’italiano Crippa) era stata trasmessa a mozzichi e a bocconi alternandosi con le qualificazioni di nuoto che vedevano, tra l’altro, Paltrinieri.
Oggi il bis: le qualificazioni dei 100 metri (che con la maratona è un po’ la gara clou dell’atletica) hanno subito la stessa sorte.
La gara di Tortu è stata fatta vedere per miracolo, la linea al Tg2 è tornata mentre c’era il replay (interrotto a metà) e senza sapere se il nostro atleta fosse approdato o meno alle semifinali.
E soprattutto linea tolta mentre c’erano altre batterie di grandissimo spessore.
In uno slancio di disperazione ho provato a vedere se tante volte su Rai Sport, canale 58 del digitale terrestre, ci fosse una diretta, visto che si tratta di un canale interamente dedicato allo sport dove non devono andare in onda tg o altri programmi.
E invece, annunciato da una Marina Morgan d’annata, nel bel mezzo delle Olimpiadi sul canale 58 veniva nientepopodimeno che trasmesso il secondo tempo dell’incontro di calcio Avellino-Napoli, del campionato 85-86 con telecronista il compianto Nando Martellini.
La domanda è: perché il canale sportivo della Rai trasmette Avellino-Napoli mentre nega agli sportivi di godersi appieno le olimpiadi?
Qual è lo share che si ottiene con il secondo tempo di una partita di 35 anni orsono?
Chi fa i palinsesti di Rai Sport?
Io immagino che in casa Rai qualcuno eccepirà di contratti, esclusive, limiti, vincoli e tutta una serie di obiezioni da azzeccagarbugli.
Ma la realtà non cambia: mentre gli spettatori che pagano il canone assistono a una visione dimezzata dei giochi su Rai Sport va in onda il nulla.
Una doppia presa in giro: le risorse per trasformarlo in una all news sportiva non mancano. Del resto se lo fa Sky (o Eurosport) perché non potrebbe farlo la Rai?
Ma il punto è un altro: che ce l’abbiamo a fare Rai Sport canale 58 se durante le Olimpiadi invece di raddoppiare l’offerta viene messo in onda il vuoto pneumatico?
Ps: … senza dimenticare che su Rai Play non è possibile vedere nulla, con tanti ringraziamenti di quegli italiani che magari sono in vacanza o altrove e non possono vederle da un televisore. Poi nei convegni ogni tre parole si parla di internet e rivoluzione digitale
M. Vic.