In Polonia Matteo Salvini viene contestato visto che da quelle parti i russi storicamente sono visti non esattamente con sentimenti amorevoli e tutti sanno che il capo della Lega si è travestito da pacifista solo per far dimenticare anni di marchette politiche verso Putin (mezzo Putin vale due Mattarella) e di aver fatto l’uomo sandwich dello Zar.
Al netto della vicenda Metropol e Savoini che – al di là degli eventuali aspetti giudiziari – pone molto problemi politici.
E quindi Matteo Salvini, recentemente definito da padre Zanotelli un opportunista e un trasformista e non ha fatto mancare la sua passerella al confine tra Polonia e Ucraina.
Teatrino rovinato dal sindaco di Przemysl, la cittadina ad una decina di chilometri al confine che gli ha rinfacciato le magliette di Putin, ha detto che non lo avrebbe ricevuto e gli ha chiesto dei andare al confine a condannare Putin.
Ma al Tg2 questa figura da peracottaro internazionale è stata minimizzata e raccontata all’interno di un servizio da antologia. Ossia presentare Salvini come un novello San Francesco andato a fare del bene e aiutare i poveri e gli indifesi. Tutto accompagnato da generosissime immagini che mostravano Salvini nei luoghi dell’accoglienza da vero benefattore dell’umanità. Mancava solo la descrizione dell’incontro con il ‘fratello lupo’ e il quadro francescano sarebbe stato perfetto.
Poi – certo – le accuse del sindaco non potevano essere ignorate. Ma la grande maestria del Tg2 è stata quella del farle passare come una puntura di spillo in mezzo a tanta bontà salvininiana. Come finale sarebbe stata opportuna la citazione di prode Fracchia davanti al direttore: “Come è buono e come è umano lei”.
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