Covid, Report risponde a Mosca: "E' stata una ricostruzione rigorosa dei fatti"

"E' singolare - sottolinea Ranucci - attribuire a `Report´ una trama da James Bond quando sono stati inviati dalla Russia dei militari, alcuni dei quali legati agli apparati di sicurezza russa"

Covid, Report risponde a Mosca: "E' stata una ricostruzione rigorosa dei fatti"
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3 Giugno 2022 - 18.32


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Mosca ha accusato i media italiani di avere la memoria corta, in merito alle accuse di spionaggio rivolte al contingente russo che nel 2020 era arrivato in Italia nell’ambito dell’emergenza Covid. Sigfrido Ranucci, volto di Report, si è sentito chiamato in causa dopo la puntata dello scorso 9 maggio dedicata al caso, e ha voluto rispondere al Cremlino.

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“Noi facciamo come sempre il nostro lavoro”. La puntata del 9 maggio scorso intitolata `Dalla Russia con amore´ che raccontava l’arrivo a Bergamo di 104 militari russi, giunti in Italia il 22 marco 2020 per fornire il proprio aiuto durante il periodo più devastante della pandemia di Covid-19 «è una ricostruzione rigorosa dei fatti». Ad affermarlo all’Adnkronos è Sigfrido Ranucci, il capo redattore della redazione e conduttore di `Report´ replicando al ministero degli Esteri russo che oggi in una dichiarazione ha denunciato «il tentativo di denigrare l’assistenza della Russia durante la pandemia» e ha accusato la trasmissione di Rai 3 di «danneggiare le relazioni bilaterali» tra Italia e Russia.

«E’ singolare – sottolinea Ranucci – attribuire a `Report´ una trama da James Bond quando sono stati inviati dalla Russia dei militari, alcuni dei quali legati agli apparati di sicurezza russa». In particolare, aggiunge, «non si può tacere sul fatto che il 30 marzo del 2021 il capitano di fregata Walter Biot, in servizio presso il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, viene arrestato con l’accusa di aver venduto segreti militari della Nato alla Russia. Tra i documenti sequestrati anche il Reperto S, un’analisi della Nato sulle attività destabilizzanti della Russia in Ucraina. Gli uomini del Ros dei Carabinieri lo trovano in macchina con un addetto militare russo di nome Dmitri Ostroukhov, un uomo proveniente dal Gru, il servizio segreto militare di Mosca».

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Inoltre, rileva Ranucci, «è abbastanza singolare che l’Ambasciata della Russia in Italia rilancino le nostre puntate quando trovano aspetti positivi, come il reportage da Mariupol, e invece le condannino quando sono negative. Noi siamo giornalisti e facciamo il nostro dovere. Non facciamo sconti a nessuno né in Italia né all’estero»

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