“Vittime collaterali”, alle 23.25 su Rai 1: ospiti e anticipazioni della puntata

“Vittime collaterali”, questa sera alle 23.25 su Rai 1 il settimanale di approfondimento condotto da Emma D’Aquino, dedicato questa volta alle vittime culturali.

“Vittime collaterali”, alle 23.25 su Rai 1: ospiti e anticipazioni della puntata
Vittime collaterali
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15 Maggio 2023 - 16.06


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“Vittime collaterali”, questa sera alle 23.25 su Rai 1 il settimanale di approfondimento condotto da Emma D’Aquino, dedicato questa volta alle vittime culturali. Chi sono? Sono le figlie e i figli di seconda generazione di genitori immigrati in Italia, che subiscono costrizioni e violenze da parte delle loro famiglie e delle loro comunità: obbligo di vestirsi secondo le usanze, matrimoni forzati, fino alle mutilazioni genitali che vengono praticate anche nel nostro Paese su decine di migliaia di bambine.

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Imposizioni in nome di un malinteso rispetto delle tradizioni culturali e religiose dei paesi dai quali provengono. Filmati, ricostruzioni e testimonianze faranno luce su un universo inaccessibile, lontanissimo e al tempo stesso vicinissimo. In studio con Emma D’Aquino chi per fortuna ce l’ha fatta e può far parlare tutti quelli che non possono.

Questa settimana, protagonista sarà la storia di Rupy Mavi, indiana di seconda generazione, nata a Brescia. Ha studiato economia, è la prima donna indiana iscritta all’albo dei commercialisti e soprattutto è la prima donna sikh a sposarsi in chiesa con un italiano. E poi la testimonianza di Amani El Nasif, siriana, che vive in Italia da sempre, a Bassano del Grappa.

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A 16 anni ritorna in Siria per un breve periodo, un problema con il suo passaporto, un errore di trascrizione e un viaggio di pochi giorni si trasforma in un incubo. Resterà prigioniera per 399 giorni in attesa di essere data in sposa a un cugino, fino a quando, con l’aiuto di uno zio, riuscirà a scappare e far ritorno in Italia.

In collegamento dal Pakistan, Wajahat Abbas Kazmi, regista e autore di documentari, racconta a “Vittime collaterali” la sua storia. Trasferito in Italia con la famiglia nel 2000, a 15 anni, destinato a un matrimonio combinato con la cugina, stabilito dalla mamma e dalla zia molti anni prima.

Si fidanza, ma poi si ribella e spezza i lacci della tradizione. E infine, Maryan Ismail, docente di antropologia dell’immigrazione, la prima donna Imam in Italia, somala, musulmana sufi, minoranza tra le più spirituali. Spiegherà le contraddizioni che ci sono tra religione e tradizione, e le forzature nell’interpretazione del Corano.

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