Alberto Angela torna in prima serata con una nuova stagione di “Ulisse, il piacere della scoperta”, il programma di Rai Cultura dedicato a luoghi da sogno e a personaggi del passato dalle storie emozionanti. Nella prima puntata, in onda giovedì 7 settembre alle 21.25 su Rai 1, Angela va alla scoperta di Petra, l’affascinante città dei Nabatei, dimenticata per secoli e riscoperta solo all’inizio dell’Ottocento. Dopo aver percorso una stretta gola, dalle pareti altissime, si arriva al cosiddetto Tesoro, un magnifico monumento scavato nella roccia e di fronte la straordinaria vallata in cui sorgeva la città, costeggiata da più di ottocento edifici che al tramonto cambiano colore. Qui si può osservare il modo singolare in cui templi, monumenti funerari e palazzi venivano letteralmente estratti dalle pareti rocciose, e si capirà perché gli storici parlano di Petra come di una antica Las Vegas.
Ma Petra è solo il punto di partenza per un itinerario alla scoperta della Giordania, una terra di mercanti, di profeti, di re. È qui, in un angolo del fiume Giordano, che Gesù è stato battezzato; dall’alto del monte Nebo Mosè ha guardato la terra promessa senza tuttavia poterla raggiungere; e sorgevano qui le mitiche città di Sodoma e Gomorra sprofondate nel Mar Morto. Il Mar Morto è senza dubbio una delle maggiori attrazioni del Paese: si trova a più di 400 metri sotto il livello del mare e le sue rive ricoperte di sale abbacinano la vista. Peccato che un luogo così affascinante corra il rischio di sparire in un prossimo futuro.
Sono molte le sorprese che riserva questo lembo di Oriente. Chi potrebbe mai pensare alla presenza sul posto di una delle città romane meglio conservate: Jerash, l’antica Gerasa. Si viene accolti dall’imponente arco di Adriano e poi da una piazza ovale circondata da colonne che richiama alla mente addirittura il colonnato di San Pietro. E poi uno scenografico santuario con un tempio colossale dedicato alla dea Artemide, e due teatri perfettamente conservati.
Un’autentica scoperta è la distesa pietrosa di Um Ar-Asas, resti di un castrum romano trasformato in una città bizantina, in cui sotto uno strato di sabbia si nascondono preziosi mosaici. Altrettanto sorprendenti sono le numerose costruzioni impropriamente chiamate castelli del deserto. Una in particolare – Amra – stupisce per la sua forma così particolare e per la presenza di nudi femminili, vietati dall’Islam. In realtà si trattava di un piccolo edificio termale di proprietà privata del califfo di Damasco che poteva quindi disporne a suo piacimento. Tanti i personaggi mitici nella storia della Giordania, ma uno in particolare si impone nell’immaginario collettivo grazie anche a uno splendido film: Lawrence d’Arabia.
Impossibile percorre l’ammaliante deserto del Wadi Rum senza pensare continuamente a lui. È qui che Lawrence da inglese si è trasformato in arabo riuscendo a coalizzare le tribù arabe contro l’impero ottomano; è qui che si è rifugiato e ha diretto l’assalto al treno che attraversa il deserto. Ma il Wadi Rum è tutt’altro che una zona deserta. Per millenni è stato attraversato da carovane di mercanti che hanno lasciato tracce in molte incisioni rupestri. Ed è qui, al calare del sole, che ci si ritrova nel silenzio da soli con i propri pensieri, a immaginare una vita diversa, ad ammirare un mondo capace ancora di stupire con le sue meraviglie.
Partecipano alla puntata il restauratore Franco Sciorilli, che illustra il mosaico di Madaba, la più antica mappa dei luoghi santi, e l’attore Filippo Timi che nel teatro di Jerash interpreta un passo di una lettera di Seneca a Lucilio.