Perché l’intelligenza artificiale deve venire in aiuto della nostra umanità, non distruggerla

L’intelligenza artificiale deve venire in aiuto della nostra umanità, non distruggerla. E ci vuole qualcuno che regoli e sorvegli, ma anche è necessario scoprire l’importanza e la responsabilità dell’essere consapevolmente cittadini digitali

Perché l’intelligenza artificiale deve venire in aiuto della nostra umanità, non distruggerla
Intelligenza Artificiale
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Antonio Spadaro Modifica articolo

11 Febbraio 2024 - 17.16


Il sottosegretario del Dicastero Vaticano per la Cultura e l’Educazione collabora con Radio 1 per «La finestra su San Pietro», rubrica settimanale di informazione religiosa, in onda ogni domenica a partire dalle 10.55 fino all’Angelus del Pontefice.

Con Google avevamo perso le domande. Bastava scrivere due parole per ottenere liste di siti utili a sapere quel che cercavamo.

Con l’intelligenza artificiale abbiamo ricominciato a porre domande precise, come accade con la ben nota Chat GPT. Con le sue risposte l’intelligenza artificiale ci aiuta a capire la realtà e a prendere decisioni.

Ma da dove vengono le risposte? Come fa l’intelligenza artificiale a rispondere?

Lo fa raccogliendo dati e contenuti raccolti sul web e selezionati da algoritmi, cioè comandi che, ovviamente, sono creati da esseri umani.

Allora bisogna fare molta attenzione ai criteri di scelta dei contenuti perché appunto contengono ideologie, visioni del mondo e interessi specifici. E possono così replicare ingiustizie, pregiudizi e falsità: gli interessi degli emarginati e dei poveri rischiano di rimanere inascoltati. Insomma, il rischio è che tutte le risposte vengano date da chi ha in mano le chiavi del potere.

Un’applicazione concreta sulla quale Papa Francesco si è soffermato è quella militare.

Oggi l’intelligenza artificiale è usata anche per fare la guerra. I sistemi d’arma sono autonomi e rispondono alla domanda: chi devo ammazzare? Dov’è? Come devo farlo? 

E pensare che uno di questi sistemi è stato persino battezzato «Gospel» cioè «Vangelo»

Se fino alla prima guerra mondiale si combatteva ancora sul fronte, poi il corpo a corpo è sparito a favore dei bombardamenti di massa. Oggi non si stabiliscono più neanche gli obiettivi, le persone da ammazzare… e il cuore stesso dell’uomo corre il rischio di diventare sempre più “artificiale”, non solamente la sua intelligenza. Occhio non vede, cuore non duole.

Dobbiamo allora tornare alla prima definizione di Intelligenza artificiale che forse è stata coniata da un Papa, Paolo VI che nel lontano 1964 disse che «il cervello meccanico viene in aiuto del cervello spirituale». L’intelligenza artificiale deve venire in aiuto della nostra umanità, non distruggerla. E ci vuole qualcuno che regoli e sorvegli, ma anche è necessario scoprire l’importanza e la responsabilità dell’essere pienamente e consapevolmente «cittadini digitali».

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