Con una serata speciale su Rai 3, sabato 24 maggio la Rai rende omaggio a Vincenzo Agostino, un simbolo della lotta alla mafia, un uomo che si è battuto per oltre trent’anni per conoscere la verità sul barbaro assassinio di suo figlio e della sua giovane moglie. Alle 21.20 Riccardo Iacona sarà in diretta da Palermo con la puntata speciale di Presadiretta dal titolo “Nel nome del padre”, un programma realizzato dalla Direzione Approfondimento Rai. Con ospiti e testimonianze Iacona racconterà la lunga battaglia di Vincenzo Agostino alla ricerca di verità e di giustizia.
Seguirà alle 21.50 il documentario “Io lo so chi siete”, una produzione Moviheart e Film Daedalus, a cura di Rai Documentari, disponibile già su Rai Play al link: https://www.raiplay.it/programmi/iolosochisiete.
Il 5 agosto 1989 Antonino Agostino, agente di polizia della Questura di Palermo, era a Villagrazia di Carini con la giovane moglie incinta. Mentre stavano entrando nella casa di famiglia per festeggiare il compleanno della sorella più piccola, due uomini in motocicletta li raggiungono e li crivellano di colpi. I genitori di Agostino, sentiti gli spari, corrono a soccorrerli ma non c’è più niente da fare. Nino muore tra le braccia del padre, Ida poco dopo, nel tragitto che la porta in ospedale.
Vincenzo e sua moglie da quel tragico giorno si sono battuti ogni giorno per avere giustizia. Vincenzo ha giurato sulla bara del figlio che non si sarebbe più tagliato la barba e i capelli finché non si fosse accertata la verità, e a dispetto dell’incrollabile muro di gomma che si è trovato di fronte, non si è mai arreso né rassegnato, e per più di trent’anni ha fatto tutto ciò che ha potuto per conoscere la verità sull’uccisione del proprio figlio e della nuora.
Così, insieme alla moglie, è diventato per moltissimi cittadini un simbolo di dignità, resistenza e devozione verso quel figlio del quale non ha mai smesso di essere padre. La lotta di Vincenzo Agostino pone in primissimo piano la questione, centrale per l’Italia, dei familiari costretti a farsi personalmente carico della ricerca della verità e della giustizia per la perdita dei propri cari uccisi dalla mafia.
La Rai ricorda un uomo che ha continuato senza sosta a lottare per ottenere verità e giustizia, portando il suo impegno sociale nelle scuole con quella sua lunga barba bianca e la volontà di onorare la memoria di suo figlio.