Patrick Zaki contro Facebook: "Censurato per aver condiviso un video sulla strage di Rafah"

Lo denuncia l'attivista egiziano Patrick Zaki sul suo profilo Instagram condividendo la sospensione del post pubblicato ieri.

Patrick Zaki contro Facebook: "Censurato per aver condiviso un video sulla strage di Rafah"
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30 Maggio 2024 - 18.26


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Non è l’unico. Decine di siti di informazione (e tra queste Globalist) stanno ricevendo notifiche a Facebook che spesso e volentieri dicono che i nostri contenuti violano le regole perché incitano alla violenza o mostrano immaggini non appropriate.

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«Censurato» da Meta, società cui fanno capo Instagram e Facebook, per aver condiviso video sulla strage di Rafah a Gaza. Lo denuncia l’attivista egiziano Patrick Zaki sul suo profilo Instagram condividendo la sospensione del post pubblicato ieri.

«Sono profondamente turbato dalla recente censura dei miei video da parte dell’azienda @meta @instagram, in cui ho condiviso filmati e informazioni sulla strage di Rafah. È sconcertante vedere che i miei contenuti sono stati rimossi sotto il pretesto delle politiche di Meta (video con violenza esplicita, ndr), quando il vero motivo sembra essere il loro tentativo di reprimere qualsiasi video che accusi il governo israeliano».

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«La strage di Rafah – prosegue Zaki – è stata un evento tragico che ha causato la perdita di vite innocenti, ed è importante che il mondo sia a conoscenza di tali atrocità. Rimuovendo i miei video, Meta sta zittendo le voci di coloro che cercano giustizia e responsabilità per le vittime di questo atto aberrante».

Zaki esorta il gigante dei social Meta «a riconsiderare la loro decisione e a consentire la diffusione di informazioni sulla strage di Rafah e su altre questioni importanti che meritano attenzione globale».

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