Tele Meloni senza limiti: Sangiuliano si lamenta per le domande scomode dei giornalisti Rai

Petrecca avrebbe riferito che il Ministro alla Cultura Sangiuliano si sarebbe lamentato delle domande poco accomodanti poste dai giornalisti della rete pubblica.

Tele Meloni senza limiti: Sangiuliano si lamenta per le domande scomode dei giornalisti Rai
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10 Luglio 2024 - 14.27


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Siamo oltre Tele Meloni. Siamo arrivati a Tele Orban e se continua così a Tele Putin. Protagonista il ministro Sangiuliano, l’ex missino estimatore di Almirante noto per i suoi continui sfondoni e per aver fatto sapere che non gradiva essere preso in giro alla radio.

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Secondo quanto riportato da Repubblica, Petrecca avrebbe riferito che il Ministro alla Cultura Sangiuliano si sarebbe lamentato delle domande poco accomodanti poste dai giornalisti della rete pubblica. “Mi ha telefonato Sangiuliano – riporta Repubblica – si è lamentato dei cronisti della Tgr che lavorano per noi, gli fanno domande inappropriate, dobbiamo dire loro di cambiare registro”. Questa richiesta, definita surreale da Repubblica, ha scatenato un vero e proprio polverone.

“‘Sangiuliano non vuole domande inappropriate e deve essere accontentato’. Le dichiarazioni del direttore Petrecca, riportate da alcuni organi di stampa, sono estremamente gravi e confermano l’uso personale e propagandistico delle reti pubbliche da parte dei ministri del governo Meloni che chiedono trattamenti speciali, domande edulcorate e servizi su misura”, afferma Irene Manzi, capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera.

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“Stiamo assistendo a una pressione senza precedenti sulle redazioni giornalistiche, che deve essere denunciata con forza. È molto preoccupante che il ministro della cultura sia protagonista di questo continuo attacco alla libertà di stampa, pilastro fondamentale della democrazia e della cultura del nostro paese. Chiediamo alla Rai di fare luce sul caso”.

Anche i 5 Stelle all’attacco: “Un ministro che fa pressioni su un direttore di testata della Tv pubblica per ricevere domande più accomodanti sarebbe uno scoop in qualsiasi Paese normale. Non è così nell’Italia di Giorgia Meloni, dove il ministro in questione risponde al nome di Gennaro Sangiuliano e il direttore in questione è il luogotenente meloniano Paolo Petrecca. Certo è che così non si può andare avanti”, dichiara Dario Carotenuto, capogruppo M5s in commissione di vigilanza Rai.

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