Mark Zuckerberg, fondatore di Meta, ha annunciato che l’azienda eliminerà i fact-checker, “ridurrà drasticamente la quantità di censura” e raccomanderà più contenuti politici sulle sue piattaforme, tra cui Facebook, Instagram e Threads.
In un video messaggio, Zuckerberg ha dichiarato che la priorità sarà data alla libertà di espressione, soprattutto dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Ha affermato che, a partire dagli Stati Uniti, Meta “eliminerà i fact-checker e li sostituirà con note comunitarie simili a quelle di X”, la piattaforma social di Elon Musk che si basa sugli utenti per aggiungere contesti e spiegazioni a post controversi.
Zuckerberg ha criticato i fact-checker di Meta, definendoli “troppo politicamente schierati, tanto da distruggere più fiducia di quanta ne abbiano generata”. Ha inoltre annunciato che i team di moderazione dei contenuti saranno trasferiti dalla California al Texas, “dove c’è meno preoccupazione per i pregiudizi del nostro staff”. Ha ammesso che questo cambiamento comporterà una diminuzione nella capacità di Meta di intercettare contenuti problematici.
Meta, che conta oltre 3 miliardi di utenti a livello globale, prevede di “eliminare diverse restrizioni su temi come immigrazione e genere, che sono ormai fuori sintonia con il dibattito mainstream”, e di “collaborare con il presidente Trump per opporsi ai governi di tutto il mondo che stanno prendendo di mira aziende americane e spingendo per una maggiore censura”.
Zuckerberg ha citato l’Europa come esempio di un luogo in cui “un numero crescente di leggi istituzionalizza la censura, rendendo difficile costruire qualsiasi innovazione”. Ha anche criticato i paesi dell’America Latina per l’esistenza di “tribunali segreti” in grado di ordinare la rimozione discreta di contenuti.
L’eliminazione dei fact-checker, secondo Zuckerberg, rappresenta un ritorno a un approccio a favore della libertà di espressione, già difeso nel discorso alla Georgetown University nell’ottobre 2019. Ha descritto le recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti come “un punto di svolta culturale verso la priorità alla libertà di parola”.
Cambiamenti ai vertici di Meta
L’annuncio arriva pochi giorni dopo che Nick Clegg, ex vice primo ministro del Regno Unito, ha lasciato il ruolo di presidente degli affari globali di Meta, sostituito dal repubblicano Joel Kaplan.
Il comitato di supervisione di Meta ha risposto all’annuncio con una dichiarazione in cui ha espresso il desiderio di collaborare con l’azienda per comprendere meglio le modifiche e garantire un approccio efficace e rispettoso della libertà di espressione. Ha accolto positivamente la revisione dell’approccio ai fact-checker, sottolineando però l’importanza di coinvolgere voci esterne a Meta nel processo decisionale.
Meno censura, ma anche meno controllo sui contenuti dannosi
Nel suo discorso di cinque minuti, Zuckerberg ha affermato che “i governi e i media tradizionali hanno spinto per una maggiore censura”. Pur riconoscendo l’esistenza di contenuti pericolosi come droga, terrorismo e sfruttamento minorile, ha ammesso che i sistemi complessi di moderazione hanno generato errori significativi: “Anche se censurano accidentalmente solo l’1% dei post, si tratta di milioni di persone, ed è diventato troppo”.
Ha spiegato che Meta ridurrà le restrizioni su argomenti come genere e immigrazione per garantire alle persone di condividere le proprie esperienze e opinioni. I filtri per i contenuti si concentreranno solo sulle violazioni gravi e illegali, mentre per quelle meno gravi Meta si affiderà alle segnalazioni degli utenti.
“Riducendo queste restrizioni, diminuiremo drasticamente la censura sulle nostre piattaforme”, ha concluso Zuckerberg. “Tuttavia, questo significa anche che riusciremo a intercettare meno contenuti problematici, ma allo stesso tempo eviteremo di rimuovere post e account di utenti innocenti per errore”.
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