Meta: con le nuove regole 'trumpiane' si potrà affermare che gay e trans sono malati mentali

Meta non oscurerà più i commenti che accusano persone gay e trans di avere malattie mentali. La decisione si inserisce nel nuovo corso del gigante dei social, che ha recentemente terminato il programma di fact checking negli Stati Uniti

Meta: con le nuove regole 'trumpiane' si potrà affermare che gay e trans sono malati mentali
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8 Gennaio 2025 - 12.46


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Meta non oscurerà più i commenti che accusano persone gay e trans di avere malattie mentali. La decisione si inserisce nel nuovo corso del gigante dei social, che ha recentemente terminato il programma di fact checking negli Stati Uniti. Questa novità, comunicata ieri, si accompagna alla rimozione di alcune restrizioni relative a temi come immigrazione e identità di genere, che l’azienda ritiene essere spesso centrali nel dibattito politico.

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Joel Kaplan, capo degli affari internazionali di Meta e convinto repubblicano, ha spiegato nel blog ufficiale dell’azienda: «Non è giusto che le cose possano essere dette in Tv o in Parlamento, ma non sulle nostre piattaforme». Kaplan ha sostituito quest’anno il britannico Nick Clegg, segnando un cambio di direzione nella gestione delle politiche aziendali.

Il nuovo approccio, che riflette un avvicinamento a Donald Trump, è già evidente nelle politiche comunitarie. Queste ora prevedono che siano consentite «accuse di malattia mentale o anormalità basate sul genere o sull’orientamento sessuale, dati i discorsi politici e religiosi sul transgenderismo, l’omosessualità e l’uso comune e non serio di parole come “strano”». In altre parole, Meta permette di accusare persone gay e trans di avere malattie mentali basandosi esclusivamente sul loro orientamento sessuale o identità di genere.

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Le linee guida aggiornate consentono anche contenuti che sostengono limitazioni basate sul genere in ambiti professionali come esercito, forze dell’ordine e insegnamento. Inoltre, viene accettato il riferimento a determinati spazi come esclusivamente destinati a un solo sesso o genere: «A volte le persone usano un linguaggio esclusivo per il sesso o il genere quando discutono dell’accesso a spazi spesso limitati dal sesso o dal genere. Ad esempio ai bagni, a scuole specifiche, a ruoli specifici nell’esercito, nelle forze dell’ordine o nell’insegnamento, e a gruppi sanitari o di supporto».

Un’altra modifica rilevante riguarda la rimozione della frase introdotta nel 2018 nelle linee guida sull’hate speech, che sottolineava il legame tra violenza online e violenza offline.

Queste novità sono state annunciate da Mark Zuckerberg in un video, in cui il fondatore e CEO di Meta ha spiegato la decisione di terminare il programma di fact checking negli Stati Uniti, citando «bias politici dei fact checker» e «censura istituzionalizzata dall’Unione Europea».

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Meta sta adottando un modello simile a quello di X (ex Twitter) di Elon Musk, basato su note pubbliche con cui gli utenti possono segnalare contenuti fuorvianti. Tuttavia, in Europa il programma di fact checking proseguirà, in conformità al Digital Services Act, che richiede garanzie sull’efficacia delle alternative prima di rinunciare al controllo delle informazioni false o fuorvianti.

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