No agli usurai: a Roma manifestazione contro Equitalia

Imprese e cittadini per la prima volta sfileranno insieme a Roma per protestare contro gli abusi e le illegittimità compiute dalla società di riscossione.

No agli usurai: a Roma manifestazione contro Equitalia
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15 Giugno 2011 - 17.04


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Da locale a nazionale, la protesta anti-Equitalia comincia a fare la voce grossa. Dopo gli assalti alle sedi avvenute il 16 maggio scorso (e non solo) in alcune città italiane nella giornata dello sciopero generale e dopo le mobilitazioni in terra di Sardegna convogliate nell’appuntamento regionale di Cagliari il 12 maggio scorso, domani per la prima volta imprese e cittadini sfileranno insieme a Roma per protestare contro gli abusi e le illegittimità compiute dalla società di riscossione. L’appuntamento è fissato per le ore16 a Piazza della Repubblica per un corteo che terminerà in Piazza del Popolo.

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Un protesta montata sul web

“La diffusione della miseria perseguita dalla cosiddetta II Repubblica non conosce limiti” scrive un agguerrito comitato promotore dal suo sito abusibancari.org. Al grido di “Fermiamo gli usurai di Stato” potrebbero arrivare anche in 100mila, convocati dal tam tam attivato grazie alla rete e ai social network (basta digitare la parola Equitalia su Facebook per toccare il termometro del malumore). Ad oggi sono circa 150 i comitati nati spontaneamente per dire basta alle anomalie della riscossione.


Anche i consumatori

Fuori dai cappelli di partito, la protesta è montata velocemente incontrando numerosissime adesioni da parte delle associazioni dei consumatori. Dal palco parleranno solo i cittadini e le imprese “annientati dalle banche”, mentre “i politici se vogliono stanno sotto e usano solo le orecchie, una volta tanto”, è l’indicazione chiara e netta da parte del comitato.

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“No al pignoramento degli stipendi”

Non solo mal di pancia però, visto che oltre alla denuncia dell’azione vessatoria di Equitalia la protesta di domani si prefigge un preciso obiettivo politico, con una richiesta da recapitare alla persona del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
La piazza chiede, infatti, al governo e al Parlamento il ritiro dell’art. 29 del decreto Legge 78, con il quale dal 1° luglio “Equitalia potrà pignorarci stipendio, casa e risparmi entro 60 giorni da una semplice notifica, senza nemmeno avvisarci”.
Un basta dunque che non chiede né condoni né moratorie, ma arriva con delle proposte di modifica in particolare sul calcolo delle sanzioni e del meccanismo di aggi e interessi.


Sull’orlo di una crisi di nervi

Contribuenti sull’orlo di una crisi economica e di nervi: nel 2010 si contano 3,4 milioni di solleciti inviati, 1,6milioni di preavvisi di fermo, 577mila quelli effettivi, 133mila i pignoramenti verso terzi. L’effetto crisi ha fatto registrate inoltre un boom di richieste di rateazioni per i cittadini e per le imprese che si trovano in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà. Dal 2008 a oggi il gruppo Equitalia ha concesso 1,1milioni di proroghe, per un importo totale che supera i 15miliardi di euro.

Stando a questa situazione, dall’aprile scorso il gruppo si sta facendo promotore di tavoli di consultazione con Inps, Agenzia delle Entrate, enti locali, rappresentanze sindacali e associazioni delle imprese. Dopo l’approvazione dell’ultimo Milleproroghe la società ha ulteriormente aperto alle rateazioni del debito tributario fino a 6 anni con modalità di certificazione diverse per gli importi inferiori e superiori i 5mila euro.

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