Premessa: i guardamacchine partenopei, nel bene e nel male, sono un’istituzione. Tanto che il “mestiere” spesso si tramanda di padre in figlio. La matematica certezza di ritrovarseli nei punti strategici della città ha convinto un esasperato cittadino a realizzare la cartina dei presìdi illegali, con il servizio Google maps.
Ad ogni punto della metropoli “occupata” e segnata in rosso è allegata anche la scheda con gli euro da sganciare, il numero di abusivi al lavoro, e persino l’insistenza nel chiedere l’obolo: bassa, media, alta. Per esempio alla Riviera di Chiaia, la presenza varia da 1 a 10. Si pretende dall’automobilista, con insistenza media, da 1,50 euro a 3. Iniziativa goliardica ma anche utile, specifica l’autore Giacomo Bonito, per i vigili urbani. La cartina verrà infatti aggiornata attraverso le segnalazioni dei “vessati” che possono scrivere a parcheggioabusivo@yahoo.it. Quando (e se) uno spazio verrà liberato, la “P” nera sulla mappa diventerà verde.