Operazione congiunta tra le procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria con un’inchiesta sui finanziamenti della Lega. Il tesoriere del partito di Bossi, Francesco Belsito, è indagato per le ipotesi di reato di appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato, proprio in relazione ai finanziamenti pubblici che la Lega percepisce come rimborsi elettorali. Sono anche indagate alcune delle persone che hanno gestito le contestate operazioni finanziarie della Lega in Tanzania e a Cipro.
I tre uffici giudiziari, coordinati dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, dal pm Woodcock per Napoli e dal pm Lombardo di Reggio Calabria, hanno disposto una perquisizione, eseguita da militari della Guardia di Finanza e dai carabinieri, negli uffici di Belsito in via Bellerio, sede della Lega, per acquisire alcuni documenti. Belsito è da tempo sotto accusa per una serie di «stranezze» che lo riguardano, dal diploma taroccato a Napoli alle lauree fantasma, dal giro di assegni all’investimento in Tanzania.
Il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati, ha specificato che con Belsito sono indagati anche Paolo Scala e Stefano Bonet, «con riferimento al denaro sottratto al partito politico Lega Nord». Per Belsito l’ipotesi di reato è truffa aggravata ai danni dello Stato «con riferimento alle somme ricevute a titolo di rimborso spese elettorali». Inoltre un’altra contestazione di truffa ai danni dello Stato riguarda Belsito e Bonet con riferimento alle erogazioni concesse dallo Stato sotto forma di credito d’imposta a favore della società Siram Spa, con sede a Milano.
La Siram Spa, è una grossa società con sede a Milano che si occupa principalmente di energie rinnovabili e servizi ambientali. Il gruppo ha sedi a Milano, Massa Martana (Perugia) e Roma. La procura procede «per truffa ai danni dello Stato a carico di Bonet Stefano e Belsito Francesco con riferimento alle erogazioni concesse allo Stato sotto forma di credito di imposta in favore della società Siram Spa con sede a Milano».
Le perquisizioni in corso nella sede della Lega di Via Bellerio a Milano e in quelle di società e aziende sono coordinate dalle procure di Napoli, Milano e Reggio Calabria. Per quanto concerne l’indagine degli inquirenti partenopei l’ipotesi di reato formulata è di riciclaggio. A quanto si è appreso l’inchiesta della procura di Napoli scaturisce dall’indagine che portò al coinvolgimento del direttore dell’Avanti! Valter Lavitola e dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. I magistrati di Napoli sono alla ricerca di prove in relazione al presunto riciclaggio e indagano in particolare sui rapporti tra un imprenditore veneto e il tesoriere della Lega Francesco Belsito.