Bossi indagato per truffa

Per il Senatur l'ipotesi di accusa è truffa ai danni dello Stato per l'uso dei rimborsi elettorali, Renzo e Riccardo rispondono invece di appropriazione indebita.

Bossi indagato per truffa
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16 Maggio 2012 - 15.21


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Umberto Bossi è indagato per truffa ai danni dello Stato in concorso con l’ex tesoriere Francesco Belsito per la presunta gestione illecita fatta dei rimborsi elettorali pari a 18 mln arrivati al Carroccio nel 2011.

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A determinare la decisione degli inquirenti sono state anche le dichiarazioni di Nadia Dagrada, dirigente amministrativo della Lega, la quale a verbale ha dichiarato che Umberto Bossi era la persona che firmava i bilanci e i rendiconti della Lega.

Sotto inchiesta anche i figli del Senatur, Riccardo e Renzo Bossi, e Piergiorgio Stiffoni. I figli di Bossi sono accusati di appropriazione indebita e gli inquirenti contestano l’aggravante di rilevante entità facendo riferimento all’ammontare delle somme che, secondo i magistarti, sarebbero state distratte dalla contabilita del partito.

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Stiffoni risponde invece di peculato in relazione all’uso dei fondi del Carroccio. La sua posizione sarà trasmessa per competenza alla Procura di Roma. In particolare il senatore è accusato di avere distratto per uso personale i fondi ricevuti del gruppo parlamentare.

Infine l’imprenditore Paolo Scala, già indagato per appropriazione indebita, è stato iscritto anche per riciclaggio.

Umberto Bossi è da questa mattina nella sede del Carroccio in via Bellerio. Presente anche l’europarlamentare Matteo Salvini che, commentando le notizie dell’indagine, ha sottolineato come Bossi ”tutto abbia fatto fuorché arricchirsi e questo lo sa bene chi conosce Bossi e ne conosce lo stile. ”Anche i sassi in Lombardia – ha proseguito Salvini – hanno capito che contro la Lega è in corso un attacco bestiale. Qualcuno vuole coprire le porcherie del governo Monti – ha concluso – attaccando la Lega”.

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