Umberto Bossi è indagato per truffa ai danni dello Stato in concorso con l’ex tesoriere Francesco Belsito per la presunta gestione illecita fatta dei rimborsi elettorali pari a 18 mln arrivati al Carroccio nel 2011.
A determinare la decisione degli inquirenti sono state anche le dichiarazioni di Nadia Dagrada, dirigente amministrativo della Lega, la quale a verbale ha dichiarato che Umberto Bossi era la persona che firmava i bilanci e i rendiconti della Lega.
Sotto inchiesta anche i figli del Senatur, Riccardo e Renzo Bossi, e Piergiorgio Stiffoni. I figli di Bossi sono accusati di appropriazione indebita e gli inquirenti contestano l’aggravante di rilevante entità facendo riferimento all’ammontare delle somme che, secondo i magistarti, sarebbero state distratte dalla contabilita del partito.
Stiffoni risponde invece di peculato in relazione all’uso dei fondi del Carroccio. La sua posizione sarà trasmessa per competenza alla Procura di Roma. In particolare il senatore è accusato di avere distratto per uso personale i fondi ricevuti del gruppo parlamentare.
Infine l’imprenditore Paolo Scala, già indagato per appropriazione indebita, è stato iscritto anche per riciclaggio.
Umberto Bossi è da questa mattina nella sede del Carroccio in via Bellerio. Presente anche l’europarlamentare Matteo Salvini che, commentando le notizie dell’indagine, ha sottolineato come Bossi ”tutto abbia fatto fuorché arricchirsi e questo lo sa bene chi conosce Bossi e ne conosce lo stile. ”Anche i sassi in Lombardia – ha proseguito Salvini – hanno capito che contro la Lega è in corso un attacco bestiale. Qualcuno vuole coprire le porcherie del governo Monti – ha concluso – attaccando la Lega”.