Morire a sedici anni perché si sta andando a scuola. Morire da innocenti per mano di gente ignobile e vile che barbaramente porta la morte davanti ad una scuola, davanti al futuro di un popolo, il popolo del sud Italia. Non ci sono parole per descrivere quello che è successo oggi, lo shock è troppo grande. Brindisi è sede di tante scuole frequentate da ragazzi dei paesi limitrofi. Come Mesagne. E’ difficile dire qualunque cosa in questo momento, sono ferita e sconcertata come penso tutti gli italiani, che oggi si sentono cittadini di Mesagne. Per me che lo sono dalla nascita è una tragedia che mi colpisce particolarmente, perché conosco quei luoghi, perché conosco quelle persone. Un paese fatto di gente semplice, che vive e lavora senza grandi prestese. E Melissa era una di noi. Una ragazza semplice, una mia concittadina, normale, di sedici anni, che voleva solo crescere, studiare, per avere un futuro, una vita normale. Non è giusto. Non si può morire così, ma soprattutto non si può tornare indietro. Adesso viene il momento di fare appello a tutte le forze democratiche che devono far sentire la propria voce e riprendere ciò che oggi è stato strappato drammaticamente: un pezzo della nostra democrazia, del nostro futuro. Adesso è il momento del cordoglio, della rabbia, del silenzio rispettoso per quelle ragazze, per tutte le vittime.
Mesagne, la mia terra nel lutto
Rabbia e dolore per una vita persa ingiustamente. Riprendiamoci quello che ci è stato strappato via con la violenza.
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19 Maggio 2012 - 15.13
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