Non ci sarà nessuna svolta nelle prossime ore, per quanto riguarda l’attentato dello scorso sabato alla scuola Morvillo-Falcone di Mesagne (Brindisi). Ad affermarlo è Anna Palmisano, capo di gabinetto della questura di Brindisi, che parla di lavoro su “vari fronti”. Intanto si è concluso l’interrogatorio dell’uomo che oggi pomeriggio era stato portato nella procura di Brindisi e che sembrava essere stato identificato da una telecamera di sorveglianza, posta vicino al luogo della strage.
L’uomo è stato portato fuori dalla questura a bordo di un auto della polizia. «Non abbiamo nessun indagato né arrestato: se le persone che vengono fermate solo per essere ascoltate come testimoni, o per fare dei riscontri, vengono identificate come mostri diventa difficile per noi lavorare», dice ancora Anna Palmisano. Si riferisce a quanto avvenuto in serata davanti alla questura, quando un gruppo di giovani hanno preso a calci una vettura civetta della polizia, che si allontanava dalla questura. Ma in quell’auto c’erano solo poliziotti “che stavano lavorando”.
Arriva anche l’appello dell’ordine dei giornalisti della Puglia, che richiama all’ordine i colleghi al fine di evitare facili sensazionalismi, nel comunicare le notizie riguardo alla vicenda, già di per sé dolorosa. Rispetto delle regole deontologiche, dunque, ed equilibrio, dice Paola Laforgia, presidente dell’ordine regionale. Un chiaro riferimento alla presunta identificazione dell’uomo che nel video riassumeva le caratteristiche fisiche dell’interrogato di oggi. Appello alla cautela, dunque, come l’atteggiamento degli investigatori, che oggi hanno ribadito di non avere prove, ma solo indizi.