“Il ‘Centers for Disease Control and Prevention’ degli Stati Uniti non è a conoscenza di un virus e di una condizione in grado di rianimare i morti o che esistano sintomi paragonabili a quelli degli zombie”. A dichiararlo, con tutta l’ufficialità possibile, è stato David Daigle, il portavoce della Cdc, l’agenzia federale sotto il controllo del ministero della Sanità, per smentire quanto si stava diffondendo all’impazzata su internet, ossia “un’epidemia di antropofagia” o peggio “un’imminente Zombie Apocalypse”.
A far scattare l’allarme tra la gente è l’ondata di omicidi in cui gli assassini hanno poi mangiato le proprie vittime. Il primo caso si è verificato una settimana fa a Miami, quando un senzatetto è stato aggredito da un uomo in preda ad allucinazioni che gli ha divorato parte della faccia. Il cannibale è poi stato ucciso dalla polizia.
Martedì, invece, uno studente di 21 anni ha ammesso di aver fatto a pezzi il suo compagno di stanza e di averne mangiato il cuore e il cervello. Un altro caso è accaduto in Canada, dove un uomo, un attore porno, avrebbe ucciso un giovane con un punteruolo per ghiaccio, poi ne avrebbe smembrato il corpo, lo avrebbe violentato e poi ne avrebbe mangiato le carni. Quindi avrebbe spedito per posta ‘pezzi’ della sua vittima.