Il Papa ha parole affettuose per il suo segretario Tarcisio Bertone, tra i più colpiti dallo scandalo Vatileaks, ma come si vocofera da giorni, la rivoluzione in Vaticano arriverà molto presto e ci sarebbe già una lista di nomi per il dopo Bertone.
Benedetto XVI però non si scompone e, restando fedele al suo mandato, esprime in una lettera affettuosa, non
convenzionale e decisa, il suo appoggio al segretario di
Stato..
Benedetto XVI, prima di partire per Castelgandolfo ha preso
carta e penna e scritto al card. Tarcisio Bertone, descritto da
alcuni media come criticato da vescovi ed episcopati, e sul
punto di essere dimissionato dal Papa. Poche righe in cui invece
papa Ratzinger esprime il proprio ”rammarico” per le
”ingiuste critiche” e conferma, come ”immutato”, il
contenuto della lettera del 2010 con cui diceva a Bertone di
restare nel suo incarico.
”Al Venerato e Caro Fratello il Signor Cardinale
Tarcisio Bertone”, scrive il Papa. ”Alla vigilia della partenza per il
soggiorno estivo a Castel Gandolfo, – spiega Ratzinger al
suo segretario di Stato – desidero esprimerLe profonda
riconoscenza per la Sua discreta vicinanza e per il Suo
illuminato consiglio, che ho trovato di particolare aiuto in
questi ultimi mesi. Avendo notato con rammarico – prosegue – le
ingiuste critiche levatesi verso la Sua persona, intendo
rinnovarLe l’attestazione della mia personale fiducia, che già
ebbi modo di manifestarLe con la Lettera del 15 gennaio 2010, il
cui contenuto rimane per me immutato”.
La lettera del 15 gennaio 2010, cui papa Ratzinger fa
riferimento affermando che il suo ”contenuto rimane per me
immutato”, è quella con la quale chiese al card. Bertone di
mantenere il suo incarico di segretario di Stato.
Il porporato piemontese aveva presentato le sue dimissioni a
Benedetto XVI, come vuole la legge canonica, il 2 dicembre del
2009, al compimento dei 75 anni. Con una lettera personale del
gennaio successivo, pubblicata anche dall’Osservatore romano,
papa Ratzinger ripercorreva il lungo cammino di comune
collaborazione soprattutto nella Congregazione per la Dottrina
della Fede e sottolineava l’autentico spirito sacerdotale, la
competenza, la dedizione, il ‘sensus fidei’ e l”humanitas’ del
suo primo collaboratore.
Benedetto XVI conclude la misiva affidando il
”ministero” del cardinale Bertone alla Madonna, ”aiuto dei
Cristiani, e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo” e invia il
”fraterno saluto” e la ”benedizione apostolica, in pegno di
ogni desiderato bene”.