Riga: «Chiederemo aiuto al governo per coprire le spese di quella che consideriamo un’altra calamità naturale, pur dolosa». Il rogo è attualmente sotto controllo, anche se si tiene monitorato lo scenario perché il fuoco potrebbe ancora covare nella “lettiera”, lo stato composto dal sottobosco che in alcuni punti ha superato anche i 30 centimetri. Il lavoro continuerà ancora per qualche giorno.
Aggiornamento ore 17.1030 – 40 ettari in fumo, Riga: «Considerando che occorrono almeno 20mila euro per ripristinare ogni ettaro di bosco il danno stimato è valutabile tra i 500mila e gli 800mila euro. Al momento è sospesa, per ragioni di sicurezza, l’erogazione dell’energia elettrica nella frazione di Roio e in contrada Cavalli».
Aggiornamento ore 15.10Nuovo rogo a Roio – E’ ricominciato l’incendio nella pineta di Roio all’Aquila, un pennacchio proprio nella zona della cava dove si era originato ieri in tarda mattinata. Sul posto si trovano circa novanta persone che si stavano occupando della bonifica, ora hanno ripreso le operazioni per spegnere il pennacchio.
Aggiornamento ore 12.00Secondo quanto reso noto dalla Protezione civile regionale, l’incendio è sotto controllo anche se persistono ancora alcuni focolai nelle aree già bruciate. Per tutta la giornata continueranno le attività di sorveglianza e di bonifica con il supporto del canadair, disponibile fino al primo pomeriggio.
Aggiornamento ore 11.00Sul posto, da questa mattina alle 5.00, 28 uomini della Forestale, 2 mezzi aerei in volo dalle 6.30, l’Erickson e un Canadair, oltre che ai Vigili del Fuoco e ai volontari. Proseguono le attività di repertazione: «Sono stati ascoltati alcuni testimoni che erano sul posto quando si sono avuti i focolai iniziali, da una prima analisi sembrano fossero più di uno», afferma l’ingegnere del Corpo forestale dello Stato Maurizio Sista, Capo dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di L’Aquila che seda le polemiche nate ieri sull’assenza iniziale dell’elicottero Agusta Erickson entrato in attività verso le 19.30: «Il mezzo era in riparazione e non poteva volare per problemi tecnici».
Dopo quasi 24 ore di emergenza, si comincia a fare una stima approssimativa dei danni: «Fortunatamente il fuoco radente non ha costituito particolare danno. Sono 30 – 40 gli ettari andati in fumo mentre a San Giuliano furono 384». Un bilancio meno pesante dell’incendio, che fortunatamente è stato in maggior parte radente, possibile anche grazie agli interventi di spalcatura effettuati 5 anni fa dal Corpo forestale dello Stato: «Grazie a dei fondi della Regione Abruzzo negli anni passati, gestiti dalla Forestale, è stato effettuato un intervento di manutenzione sulla pineta eliminando i rami più bassi delle piante in modo da evitare che le eventuali fiamme raggiungessero la chioma».
Intanto nel cuore delle operazioni si continua a lavorare: «L’incendio è sotto controllo – afferma il maresciallo Di Marzio – ora bisogna pensare alla bonifica del perimetro per almeno un metro. È un incendio un po’ ostico soprattutto sul versante dell’Aquila perché non ha un perimetro lineare, il versante è scosceso e molto frastagliato».
Sono riprese all’alba le operazioni di spegnimento dell’incendio che dalla tarda mattinata di ieri sta impervensando sulla pineta di Roio. Sul posto si trovano ancora dei focolai.
Il Corpo forestale dello Stato parla di situazione «sotto controllo, anche se si dovrà ancora lavorare per molto».
Attualmente sul posto stanno operando due mezzi aerei: un canadair ed un Erickson della Forestale. A terra sono presenti una trentina di agenti della Forestale, altrettanti dei vigili del fuoco, una ventina di volontari.
E’ stata nel frattempo ripaerto un tratto della strada statale 584.
Sul fronte delle indagini, la Procura della Repubblica dell’Aquila, ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizando il reato di incendio boschivo. Nell’area posta sotto sequestro – quella adiacente una vecchia fornace, dove secondo gli investigatori sarebbe partito l’incendio – gli agenti del Nipaf, Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale dell’Aquila, sono impegnati nelle operazioni di repertazione. Gli investigatori non escludono che l’incendio abbia avuto origine su più punti della collina che sovrasta la città.
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