Studente suicida: per i pm non fu bullismo né omofobia

Secondo gli inquirenti, il ragazzo 15enne che si è tolto la vita a Roma lo scorso 20 novembre non l'avrebbe fatto perché preso in giro dai compagni di scuola.

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13 Dicembre 2012 - 16.35


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La decisione di togliersi la vita non fu dovuta ad eventi di bullismo né omofobia. A questo sono giunti gli inquirenti della Procura di Roma che indagano sul suicidio del ragazzo 15enne avvenuta il 20 novembre scorso.In base a quanto filtra da piazzale Clodio, l’attività di indagine svolta in queste settimane, e che ha riguardato anche i messaggi apparsi sul social network facebook, ha «portato ad escludere» che il giovane si sia suicidato perchè oggetto di bullissimo o vessato per questioni omofobe.

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Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Pantaleo Polifemo nei prossimi giorni sentiranno i genitori del ragazzo e i parenti, per tentare di individuare la «genesi del gesto», che potrebbe essere circoscritto a «un fatto intimo». Intenzione degli inquirenti è capire se in passato, nell’ambito familiare, ci fossero state avvisaglie di quanto poi avvenuto.

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