Questa è la storia di Giovanni C., il fedele e (fin troppo ) assiduo frequentatore della parrocchia Santa Lucia e Santissima Trinità di Brindisi. Pare che la sua occupazione preferita fosse quella di entrare di soppiatto nella casa di dio per depredarla di ogni cosa, dalle monetine nella cassetta per i poveri fino ai candelieri e arredi sacri, passando per piccoli ex voto in oro o argento e senza disdegnare da ultimo le palle di natale.
Pare anche che il parroco sospettasse di lui e forse lo avrebbe colto quasi sul fatto.
Ma a differenza di quel che accaddeva a Jean Valjean dei Miserabili che rubò i candelieri al vescovo Myriel che pure lo aveva sfamato, stavolta se i gendarmi dovessero fermare il nostro Giovanni C. con la refurtiva nel sacco, il prevosto di turno non fingerà che si trattava di un dono per scagionare il gaglioffo. La carità cristiana è spesso roba da romanzi, come insegna Victor Hugo.
Nella realtà invece don Gianpietro Peschiulli, questo il nome del parroco brindisino, vuole giustizia terrena.
E ha deciso di castigare il pervicace mariuolo con il sistema più efficace e definitivo: anziché la minaccia delle fiamme infernali, o una sterile denuncia ai carabinieri, la gogna a mezzo stampa o meglio a mezzo [url”cartello”]http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/12/22/news/biglietto_del_parroco_in_chiesa_troppi_furti_chiudo_in_anticipo-49299240/?ref=HREC2-1[/url]; infatti ecco apparire sul portone della chiesa un avviso scritto a mano e firmato dal parroco in cui appunto si dice pubblicamente: “In seguito ai troppi furti commessi da Giovanni C., pur avendolo sorpreso e richiamato, continua ancora in assenza del parroco e quindi sono costretto a chiudere la chiesa in anticipo, con grande dispiacere”.
Brindisi non è una metropoli, e ben presto la identità di Giovanni C. viene individuata e il suo nome corre di bocca in bocca. Com’era prevedibile.
Sarebbe stata una bella storia, adatta al clima natalizio, se il finale fosse stato diverso e il parroco avesse chiuso uno o entrambi gli occhi: magari ripassandosi il vangelo e scoprendo che il senso ultimo di quel libro potrebbe essere che le monetine della cassetta dei poveri stanno lì apposta, per chi ne ha bisogno.
E che gli ex voto in oro o argento sono più utili se anziché prendere polvere, vengono trasformati in cibo o vestiario.
Se cercate storie edificanti di caritatevoli preti, state certi che ne troverete. A noi che detestiamo il clima natalizio, piaceva questa.
Buon natale, Giovanni C.
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