Di nuovo annunci strabordanti in radio e tv. La strategia elettorale di Silvio Berlusconi non cambia neanche all’alba del 2013, a quasi vent’anni dalla prima discesa in campo. Dopo aver detto che se la Bce non comincerà a battere moneta lui da premier metterebbe sul piatto delle trattative l’uscita dell’Italia dall’euro, ha poi continuato nella sua intervista a Radio capital ritornando sullidea di creare una Commissione d’inchiesta su come è stata decisa la caduta del suo governo e la elezione del governo dei tecnici. Insomma, quell’evento che fu festeggiato in piazza da migliaia di italiani.
Questa volta però fa anche un riferimento esplicito al presidnete della Repubblica Napolitano: “Certamente ci fu un uso criminale dello spread, sul ruolo
di Napolitano non do giudizi, sarà la Commissione a far emergere
i ruoli che ciascuno ha svolto”, dice il Cavaliere. Dunque l’uomo il cui nome fu trovato negli elenchi della P2 ritiene di essere vittima di un oscuro complotto ordito niente meno che nei palazzi istituzionali. Con Berlusconi al governo, insomma, si prevedono altri anni di botti a colori. Proprio quello di cui avrebbe bisogno il paese.
D’altronde lui la mette giù chiara, sarà guerra. Contro tutti: ”L’appoggio di alcune cancellerie a Monti? E’ chiaro che gli
altri paesi difendono i loro interessi – aggiunge – Berlusconi
premier non piaceva. Io non sono stato irriso ma temuto in
Europa”.
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