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Combatte contro i cartelloni abusivi. Condannato
Il coordinatore del blog "Cartellopoli" è stato condannato a 9 mesi e al pagamento di 20 mila euro. Avrebbe "istigato" alcune rimozioni "dal basso" di cartelloni abusivi.
Cornuto e mazziato, si potrebbe dire a proposito della condanna a nove mesi di reclusione, ventimila euro di risarcimento e duemila euro di spese legali inflitta al blogger romano Massimiliano Tonelli. Cosa avrà mai fatto di così grave? href=”http://www.cartellopoli.net/2013/01/condanna-cartellopoli-nove-mesi-di.html” target=”_blank”>Lo racconta lo stesso Tonelli sul blog che (almeno questo ci è stato risparmiato) non è stato (ancora?) sequestrato: “nove mesi di galera per aver aperto un blog che combatte contro la mafia dei cartelloni a Roma, solo per questo”.id=”more-17035″>
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Già, i cartelloni che deturpano le città (non solo Roma) e che le amministrazioni pubbliche combattono (spesso) soltanto a parole. Noi ci abbiamo fatto il callo, li subiamo, quasi non ci facciamo più caso, ormai rassegnati al “brutto vedere”. Di tanto in tanto ci sveglia dal torpore l’amico nordeuropeo, stupito e indignato, che non riesce a comprendere come sia possibile tollerare cartelloni pubblicitari accanto a monumenti e opere d’arte. Poi torniamo in sonno e i mostri continuano a rigenerarsi.
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Ok, le sentenze non si discutono. Ma possono farci schifo, talvolta?
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Ecco com’è andata:
“Giornata triste quella di quest’oggi non solo per noi, ma per la città. Riavvolgiamo velocemente il nastro. Qualche tempo fa vennero pubblicate sul blog delle foto spedite da un lettore che era intervenuto smontando e segnalando come abusivi alcuni cartelloni a suo avviso non regolari.
Subito dopo a mio nome -poiché fui io ad aprire questo blog nel 2010- chiesi il dissequestro del sito. Il pubblico ministero che si interessò della questione ritenne di andare avanti e, una volta emerso il mio nome, mi indagò per “istigazione a delinquere”. Secondo il pm, evidentemente, alcuni cittadini erano intervenuti su alcuni cartelloni non perché esasperati da una situazione fuori controllo e unica al mondo, ma perché istigati dal blog Cartellopoli. E qui entriamo nel campo dell’inponderabile.
Le indagini preliminari, con sorpresa di tutti, andarono fino in fondo e venne accettata la richiesta di rinvio a giudizio. Una richiesta di cui, come vedremo, il PM si pentirà.
Durante il dibattimento nulla è emerso contro di me salvo il fatto che ero coordinatore del blog Cartellopoli e come tale gestivo questo spazio, che appunto è un blog e non una testata giornalistica che obbliga il responsabile a controllare ciò che pubblica, come una libera bacheca a disposizione di tutti, garantendo semplicemente la libertà a ogni cittadino esasperato di esprimersi.
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La polizia postale ha a lungo indagato cercando prove contro di me senza trovarne alcuna come l’agente ha testimoniato in aula; i due teste che mi sono stati concessi (Michele Ruschioni, direttore del sito NoiRoma e Andrea Catarci, presidente del XI Municipio), sono stati abili a spiegare il ruolo del blog Cartellopoli a Roma (tutto fuorché uno strumento criminale), addirittura nell’ultima udienza -oggi appunto- il PM, la stessa pubblica accusa che aveva chiesto il rinvio a giudizio, ha formulato richiesta per me di assoluzione con formula piena per inesistenza di prove a mio carico.
2 dicembre 2010, Metro Valle Aurelia – Daniele Giannini, presidente del XVIII° Municipio, assiste alla rimozione di un cartellone della ditta D.D.N. srl precedentemente “vandalizzato” da un ignoto cittadino (Il presidente del Municipio 18 Daniele Giannini, presente sul luogo delle operazioni, mostra un cartellone abusivo che viene rimosso da una squadra del Nucleo Decoro Urbano).
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Ciò nonostante il Giudice ha preferito dare ascolto alla appassionata arringa dell’avvocato della società che, dopo aver richiesto il sequestro del blog, una volta partito il procedimento si è costituita parte civile richiedendomi la somma di 20mila euro (A me? Perché? Perché qualcuno, anonimamente, sul blog aveva pubblicato delle immagini relative a degli impianti danneggiati che dunque il blog mostrava dopo l’avvenuto danneggiamento -registrandolo- e non prima -istigandolo-…? Mah).
L’associazione VAS e l’arch. Rodolfo Bosi tengono traccia di tutte le denunzie effettuate, di tutte le segnalazioni e di tutti gli interventi sanzionatori (sia verbali, sia rimozioni) da parte della Polizia Municipale e gli impianti irregolari di D.D.N. srl (come di molte altre ditte) risultano numerosi in vari Municipi: talora “solo” sanzionati, talora anche rimossi. In alto, appunto, la foto del presidente del XVIII Municipio, Daniele Giannini mentre rimuove uno dei cartelloni irregolari di proprietà D.D.N. srl di Via Baldo degli Ubaldi, proprio quei cartelloni che -danneggiati da qualche cittadino- avevano spinto la D.D.N. srl a chiedere l’oscuramento di Cartellopoli ingiustamente e erroneamente considerato in qualche maniera responsabile dei fatti.
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Non è nostra intenzione farne una questione personale contro questa ditta (Cartellopoli nasce e continuerà a operare per sensibilizzare i cittadini e gli amministratori su un grave problema di questa città, non per attaccare la singola ditta concessionaria), ma nella circostanza sarebbe dovuta bastare questa anomalia per far saltare tutta l’accusa di parte civile, ma averla segnalata al giudice non è servito a quanto pare.
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Insomma, la città è completamente scarnificata da questo fenomeno incredibile, questo fenomeno comporta infiltrazioni mafiose, guadagni illeciti per centinaia di milioni e crimine diffuso (non ci riferiamo alla D.D.N. srl che è una piccola ditta familiare che nel corso delle udienze abbiamo imparato essere gestita da persone per bene contro le quali nulla avevamo e nulla abbiamo oggi nonostante tutto, ci riferiamo al sistema in generale).
Questo fenomeno comporta feriti e morti (latarget=”_blank”>vite perdute sono ormai molte), ma nonostante ciò il Tribunale di Roma procede non contro le ditte o, almeno, contro chi nell’amministrazione ne coadiuva l’invasione, bensì contro i cittadini, i blog, le associazioni che cercano di reagire ad una situazione che non ha eguali al mondo. Qualsiasi fascicolo aperto riguardante lo scempio abissale della città più abusivamente cartellonata dell’universo, i nostri magistrati sono riusciti a archiviarlo. Contro i cittadini, i volontari, i civici resistenti, invece si procede eccome.
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E non solo procede, ma condanna, come dicevamo: quest’oggi, completamente incensurato, sono stato condannato a 9 mesi di reclusione, a pagare i 20mila euro che la D.D.N. srl mi chiede come risarcimento e a rimborsare 2mila euro di spese legali.
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Attenderemo la pubblicazione delle motivazioni, faremo appello e sicuramente verremo risarciti di questa sentenza ingiusta, ma nonostante ciò dobbiamo celebrare una giornata triste e buia per questa città, purtroppo non è la prima, purtroppo non sarà l’ultima. Che dire, stiamoci vicini…”.