Insieme a tutta la regione della Provenza, terra di pittori e di straordinari, è Marsiglia la capitale europea della cultura per il 2013. Così sul versante della seducente e inquieta città di mare resa indimenticabile dai noir di Jean Claude Izzo, il calendario degli eventi culturali è declinato sulla letteratura e sulla musica nata dalla mescolanza feconda dei suoni del Mediterraneo. Dopo il taglio del nastro il 12 gennaio da parte del presidente francese, Francois Hollande, del presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e del sindaco di Marsiglia, Jean-Claude Gaudin, si entra subito nel vivo di questa festa euro-mediterranea, fra mostre concerti, installazioni e dibattiti. Anche con l’impegno di portarli nei quartieri più difficili, quelli più poveri di vita culturale e attraversati da forti tensioni sociali. In cui fare musica per tanti ragazzi immigrati dal Nord Africa è stato l’unico modo per reagire e sfuggire alla violenza. Talora anche per quelli di seconda e terza generazione che non sono mai riusciti a integrarsi. «Marsiglia è una città molto dura e avara di possibilità» racconta Papet J dei Massilia Sound System, storico gruppo rap della scena francese e internazionale che accusa lo scrittore noir Jean Claude Izzo di aver idealizzato un po’ troppo un certo tipo di scenario criminale dei vecchi gangster di origine italiana. «Quella Marsiglia dei quartieri popolari, pieni di immigrati e di mescolanze, esiste ancora, ma è cambiata. La nuova criminalità è brutale, veloce e molto armata, non esiste alcun romanticismo.. – dice Papet J – dominano solo violenza e profitto. Da questo punto di vista la città è peggiorata, anche perché la politica sempre più centralizzata di Parigi assegna fondi da fame all’arte e alla musica. Nella noia e nell’emarginazione cresce il crimine».
Le mostre – “Méditerranées. Des grandes cité s d’hier aux hommes d’aujourd’hui”, è la prima delle retrospettive simbolo che punteggiano il 2013 a Marsiglia. Dal 12 gennaio 18 maggio è allestita al J1, una vecchia stazione marittima ora divenuta spazio espositivo e luogo d’incontro culturale. Sotto la guida di un Ulisse contemporaneo, ci sarà anche la possibilità di compiere un ideale Odissea in undici tappe, camminando di porto in porto, da Troia a Marsiglia, passando per la Fenicia e la Grecia di Pericle, la repubblica della Serenissima, l’Andalusia e i regni ottomani alla scoperta dei momenti più fertili della storia della civiltà mediterranea. Un dialogo millenario che si dipanerà fino ad arrivare a raccontare le primavere arabe dei nostri giorni. Immancabile omaggio agli impressionisti, con la grande mostra “Le Grand atelier du Midi” dal 13 giugno al 13 ottobre, e distribuita in quattro sedi diverse. Rende omaggio a tutti quegli artisti che rimasero sedotti dalla luce della Provenza. E ancora una retrospettiva dedicata all’architetto Le Corbusier che lavorò molto in questa parte della Francia, e un’altra importante mostra focalizzata sullo scultore Rodin. All’arte contemporanea è dedicato un percorso espositivo ad Aix en-Provence, con opere di artisti di di molte e diverse nazionalità, da Xavier Veilhan, a Yayoi Kusama, a Huang Yong Ping. Ma una mostra d’arte contemporanea mediterranea sarà allestita anche al Tour Panorama, nuova struttura realizzata nella capitale della regione da Mathieu Poitevin et Pascal Raynaud. Da non perdere di vista è anche il percorso centrato sull’Arte povera, che vede protagonisti due maestri italiani come Giuseppe Penone e Michelangelo Pistoletto. E ancora personali dedicate a Kader Attia, Felice Varino, Daniel Buren e allo scomparso Sebastian Matta.
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