Prima l’inchiesta sui giovani di Casa Pound che immaginavano come giusta punizione per una studentessa ebrea lo stupro. Poi il leader del Pdl Berlusconi che alla disperata ricerca di voti riabilita il buon governo di Benito Mussolini. Il tutto nel periodo del Giorno della Memoria celebrato domenica e rovinato in Italia dalle improvvide dichiarazioni di Berlusconi.
Per il capo dello Stato Giorgio Napolitano è stato troppo. E così oggi, in occasione delle celebrazioni che seguono il Giorno della Memoria al Quirinale, ha fatto un riferimento diretto anche se non esplicito agli ultimi avvenimenti di cronaca.
In Italia “ormai c’é consapevolezza
dell’aberrazione introdotta dal fascismo con l’antisemitismo” e
“dell’infamia delle leggi razziali del 1938”, ha detto Napolitano con un sottinteso ma indubitabile riferimento a quanto detto da Berlusconi. E ha aggiunto: “C’e’ da interrogarsi con sgomento sul circolare tra giovani e
giovanissimi, di una miserabile paccottiglia ideologica
apertamente neonazista, e sul fondersi di violenze di diversa
matrice, da quella del fanatismo calcistico a quella del razzismo
ancora una volta innanzitutto antiebraico”.
Napolitano punta il
dito contro “mostruosità che sollecitano la più dura risposta
dello Stato e la più forte mobilitazione di energie nelle
scuole, nella politica, nell’informazione, a sostegno degli
ideali democratici”. Il riferimento, questa volta è per Casa Pound.
E’ necessario, ha aggiunto il capo dello Stato “vigilare sempre sulle insidie del negazionismo”.