Disagio sociale: le risposte del prossimo Parlamento

Una trentina di domande eguali per tutti: fondi per il sociale, immigrazione, famiglia e povertà, giovani, carcere e sicurezza, non profit. Le ricette di chi ha risposto.<br>

Disagio sociale: le risposte del prossimo Parlamento
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20 Febbraio 2013 - 21.38


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Cosa faranno i partiti, nella prossima legislatura, per contrastare le forme più diffuse e crescenti di disagio sociale? Le agenzie Redattore Sociale e Dire lo hanno chiesto ai principali schieramenti in lizza e ad alcuni dei maggiori partiti uscenti: Pd, Pdl, Scelta civica, Rivoluzione civile, Sel, Lega nord, Udc. Non siamo riusciti ad avere un referente per il Movimento 5 stelle. Abbiamo concentrato una trentina di domande in sei grandi aree: le risorse dirette per il sociale (i fondi nazionali) e l’integrazione con la sanità; immigrazione e Rom; famiglia e povertà; giovani e lavoro; carcere e sicurezza; volontariato e terzo settore (non profit). Abbiamo chiesto posizioni non personali, ma a nome degli schieramenti. Hanno risposto: Pierluigi Bersani per il Pd; Mario Marazziti per Scelta Civica; Gabriella Stramaccioni e Flavio Lotti per Rivoluzione civile; Giulio Marcon per Sel. Non hanno risposto: il Pdl, l’Udc e la Lega.

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Su alcuni temi il consenso è abbastanza generalizzato, come sulla necessità di potenziare il fondo per la non autosufficienza e sulla volontà di non toccare la legge 180 sulla salute mentale. Riguardo la cittadinanza ai figli di genitori stranieri, pur in presenza di un atteggiamento positivo, emergono differenze su come concederla, mentre solo Sel e Rivoluzione civile si dicono favorevoli alla chiusura dei Cie. Tutti d’accordo anche sul superamento dei “campi nomadi”. La famiglia è naturalmente al centro dei pensieri di tutti, ma le risposte su come aiutarla sono diverse. Piace invece a tutti (ma hanno risposto solo Pd, Sel e Rivoluzione civile) una qualche forma di concessione del reddito minimo garantito per gli indigenti. Ricette articolate sull’occupazione giovanile e sul servizio civile, mentre sul carcere i partiti della sinistra sono d’accordo sull’abolizione delle “norme criminogene” che favoriscono il sovraffollamento. Gli stessi partiti promettono infine di rilanciare la cooperazione internazionale e di stabilizzare il 5 per mille.
(redattore sociale)

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